Roma, 9 dic – Litigano su tutto ma non mollano la poltrona. Il terrore del voto sembra essere l’unico collante che tiene unito il governo tricefalo, nato dall’abbraccio tra Pd e M5S ma che adesso si regge sull’ago della bilancia Renzi. Un quotidiano teatrino, eppure Giuseppe Conte non si scompone, aprendo a una verifica di maggioranza a gennaio come proposto dal Pd. Nulla di sconvolgente, piuttosto qualcosa di soft per restare a galla senza troppi patemi. “Io ritengo che ogni cosa abbia il suo tempo, in questo momento il governo, le forze politiche e tutto il paese sono concentrati sulle misure contenute nella manovra e nel dl fiscale, questo ci terrà impegnati fino a fine mese, un attimo dopo mi farò portatore di questa iniziativa, è assolutamente necessario“, ha dichiarato il premier rispondendo alle domande di alcuni giornalisti nei pressi di Palazzo Chigi.
Stallo istituzionale
Chiaro insomma, i giallofucsia hanno deciso di rimandare i battibecchi ad anno nuovo. Le feste natalizie sono un’occasione da prendere al volo per far passare altro tempo prezioso pur di non affrontare subito le decisioni cruciali. “E’ vero che abbiamo punti programmatici ben chiari che sono alla base di questo governo, ma è anche vero – ammette Conte – che non abbiamo scritto quali sono le priorità, il cronoprogramma”. Con calma, non c’è alcuna fretta, in fondo si tratta soltanto di governare una nazione. “Chiederò alle forze politiche di condividere un percorso anche a livello di priorità che dovremo andare a perseguire e a realizzare: il Paese vuole chiarezza, non possiamo permetterci di proseguire con dichiarazioni, differenti sensibilità, sfumature varie, diversità di accenti, però questo a gennaio, adesso parliamo della manovra”, ha detto il primo ministro.
Il cronoprogramma Conte
Ma sì, c’è un’intera nazione comodamente seduta sul divano ad assistere ai teatrini di maggioranza e ad aspettare tranquillamente l’epifania giallofucsia. Conte ha detto poi che serve “un cronoprogramma fino al 2023″, perché è evidentemente convinto che l’attuale governo possa portare a termine la legislatura. “Consentiteci di completare l’ultimo miglio di manovra – ha detto il premier – una volta che sarà approvata ci dedicheremo a progettare un futuro migliore per il nostro Paese e a progettare le riforme strutturali necessarie, e una magna pars del tavolo sarà dedicata a un programma per realizzare in modo più efficace gli investimenti”.
Eugenio Palazzini
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