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“Hai trenta giorni per tirare fuori le carte”: l’ultimatum dei giudici alla Lamorgese

by Gabriele Costa
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Lamorgese

Roma, 4 dic – Continua a far discutere la decisione del fu governo giallofucsia di non istituire la zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. Era l’inizio della pandemia e le scelte dell’esecutivo peggiorarono una situazione di per sé già assai precaria. Da allora la Procura di Bergamo si sta impegnando a individuare i responsabili dell’accaduto. Nel mirino sono finiti i tre protagonisti di quel governo: il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. E gli ultimi due sono ancora in sella.

L’ipotesi di procurata pandemia

Per quanto riguarda Speranza, pochi giorni fa il procuratore capo di Bergamo, Antonio Chiappani, ha rilasciato parole molto chiare: «Il ministro non ha detto la verità». Anche per la Lamorgese, però, le cose non si stanno mettendo bene. Al centro del contendere c’è il rifiuto del ministro di rendere pubblici gli atti del ritiro delle truppe dislocate in Val Seriana per istituire la zona rossa. Il 5 marzo 2020, infatti, il Viminale aveva inviato 400 uomini tra carabinieri, polizia, guardia di finanza ed esercito, pronti a delimitare la zona rossa. Tre giorni dopo, tuttavia, arrivò l’ordine di ritiro.

La Lamorgese ha 30 giorni

Perché la Lamorgese ordinò ai suoi uomini di ritirarsi? È quello che si chiesero in molti, in particolare l’agenzia Agi, che poco dopo il disastro inoltrò al Viminale una formale richiesta di accesso agli atti. Un anno fa, tuttavia, il ministero dell’Interno rispose picche: i documenti restano segretati perché sussisterebbero «cause di esclusione» come la sicurezza e l’ordine pubblico, la sicurezza nazionale, la difesa e le questioni militari, la conduzione dei reati e il loro perseguimento. Tutto bellissimo. Peccato che il Tar, a cui l’Agi aveva fatto ricorso, abbia ritenuto pretestuose queste argomentazioni e imposto di desegretare le carte. Risultato? Il Consiglio di Stato, che in luglio aveva momentaneamente sospeso la delibera del Tar, ha dato alla Lamorgese 30 giorni di tempo per dare spiegazioni più convincenti. O si chiarisce perché dovrebbe sussistere questo segreto, oppure i documenti devono saltar fuori. Ora la palla passa al governo. Speriamo non se la porti a casa.

Gabriele Costa  

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2 comments

Lappola 4 Dicembre 2021 - 12:08

E invece la palla se la porterà a casa. Ma cosa credete, che Lamorgese sia una stupida? vi sbagliate di grosso, non è una stupida; NO. é furba anche se non sembra; la farà franca anche questa volta, e voi … ciccia.

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fabio crociato 4 Dicembre 2021 - 12:35

Finale simpatico. La palla se la porta a casa sicuramente e ce ne rifila un’ altra (farlocca, con il marchio Ce vero o fasullo). Proprio come fa il mio quadrupede…

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