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Liguria, primarie Pd “modello Buzzi”: votano anche rom e cinesi

by La Redazione
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primarieRoma, 14 gen – Potrebbe essere la fine delle primarie del Pd così come le conosciamo. Dopo la vittoria di Raffaella Paita, nella corsa alle primarie della regione Liguria, e la denuncia di gravi irregolarità da parte di Sergio Cofferati, suo sfidante e grande sconfitto, inizia a scricchiolare il modello di primarie aperto, basato sulla residenza nella regione.

La Paita, in campagna elettorale, aveva fatto appello a tutti gli elettori, anche a quelli di centro-destra, annunciando di voler costruire una coalizione con obiettivi comuni(includendo anche il Ncd); evidentemente ha avuto l’esito sperato: la Paita, assessore alle infrastrutture della giunta Burlando, ha sconfitto il contendente di ben 4.000 preferenze, conquistando la maggioranza in varie provincie e neutralizzando i numeri di Cofferati a Genova e provincia (tradizionalmente determinanti per gli esiti elettorali).

Dal canto suo l’ex-sindaco di Bologna ed ex-segretario della Cgil ha denunciato le irregolarità delle votazioni: “Sono state Primarie ‘snaturate’, con il voto di sostenitori del centrodestra e di gruppi organizzati di stranieri come i cinesi, che non parlano l’italiano, o i sedicenni marocchini: cosa vogliamo che ne sappiano, delle primarie?”. Secondo il FattoQuotidiano.it “ad Albenga, dove Paita ha stravinto raccogliendo oltre 1000 dei 1300 voti, si sono notate comitive di extracomunitari indirizzate ai seggi. Alla Spezia gruppi di cinesi sono stati visti recarsi a votare e Paita è stata allontanata dal seggio Allende. A Lavagna folta la presenza di sudamericani, nei quartieri genovesi di Certosa (Valpolcevera) e Bolzaneto si è segnalato rispettivamente l’insolito attivismo della folta comunità siciliana di Riesi e della comunità Rom”.

L’ex-governatore della Liguria Burlando, sponsor della Paita, ha risposto a stretto giro: “La vittoria di Paita è netta, quattromila voti. Non vedo motivo di contestare il risultato. Anche noi potremmo segnalare episodi a favore di Cofferati. A Migliarina (Spezia) attivisti della Cgil hanno condotto molti residenti marocchini a votare per lui.”

Lo scontro ha avuto forte risonanza anche a livello nazionale tanto da far intervenire, nel dibattito, il vice-segretario nazionale del Pd, Lorenzo Guerini e Pippo Civati. Il primo, di area renziana, ha dichiarato in un’intervista al TG1: “Sono state primarie molto partecipate, di coalizione con una campagna elettorale vera. Ci sono state alcune segnalazioni di episodi ritenuti anomali su cui la commissione di garanzia assumerà decisioni in rispetto alle regole”. Quanto al leader della minoranza Pd, ha pubblicato sul suo blog questo commento: “Mi pare che il clima generale dica che il Pd regionale e nazionale vuole minimizzare il risultato delle primarie liguri. Le denunce – numerose – parlano di voti di scambio (che sarebbero un reato), fatti di premi anche in denaro, con le code degli stranieri (dei poveri) a dare il proprio voto perche’ glielo ha chiesto qualcuno, magari da destra”.

In parole povere volano gli stracci tra le due anime del Partito Democratico che, se a livello nazionale pare godere di un periodo di tregua, seppur armata, a livello locale è scosso da profonde divergenze e scontri senza esclusione di colpi (bassi). Cofferati già nella tarda serata di domenica aveva annunciato di non riconoscere l’esito delle urne e di voler ricorrere al collegio dei garanti a causa delle gravi irregolarità riscontrate, senza escludere, addirittura, un ricorso alla Procura della Repubblica, qualora le irregolarità avessero avuto un peso determinante sull’esito del voto.

A questo punto resta sospesa una domanda alla quale sarebbe interessante dare una risposta onesta: la politica pro-immigrazione portata avanti dal Partito Democratico, non avrà qualcosa a che fare con le truppe elettorali da ingaggiare per le primarie degli anni a venire?

Domenico Trovato

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