Roma, 14 gen – L’era di Giorgio Napolitano è finita. A sugellare il termine di questa parentesi politica arriva lo scarno comunicato del Quirinale: “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato questa mattina, alle ore 10.35, l’atto di dimissioni dalla carica. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, sta provvedendo a darne ufficiale comunicazione ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri”.
Dopodiché la bandiera del Quirinale è stata ammainata. Una volta lasciata la residenza istituzionale, il Capo dello Stato tornerà a casa, nel rione Monti, assieme alla moglie Clio Bittoni. In un secondo momento si recherà a Palazzo Giustiniani, al Senato, dove prenderà possesso del suo nuovo studio, nel quale da tempo ha già fatto trasferire i suoi libri e il materiale di studio.
Napolitano, che ha 89 anni, era presidente della Repubblica dal 2006: è stato storicamente rieletto nel 2013 per sbloccare la complicata situazione politica e parlamentare creata dalle elezioni politiche. Si dimette per problemi fisici legati all’età, avendo peraltro sempre considerato eccezionale e a tempo la prosecuzione della sua presenza al Quirinale per il secondo mandato.
Dirigente storico del Pci e uomo dalle influenti amicizie internazionali, Giorgio Napolitano passerà alla storia per aver avallato l’insediamento di tre governi consecutivi non legittimati da un chiaro mandato popolare.