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La piazza dell’Orgoglio Italiano unita per mandare a casa il governo giallofucsia

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 ott – Il centrodestra a trazione Lega in piazza San Giovanni a Roma per mandare un avviso di sfratto al governo giallofucsia. Uniti si vince, ne sono convinti i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, Salvini, Meloni e Berlusconi, che dal palco della storica piazza “rossa” danno voce agli italiani che non vogliono il governo della sinistra. “Vinceremo tutte e nove le prossime elezioni – assicura il leader del Carroccio – e manderemo il governo Conte bis a casa“.

Ore 17.10 Salvini: “Italiani su la testa, li manderemo a casa”

Italiani su la testa. Popolo contro élite, il Palazzo chiuso a Chigi, nella Leopoldina contro una piazza di 200 mila cittadini per bene. 200 mila grazie a voi che siete qui e grazie anche a chi non è potuto venire qui con noi. Questa non è una piazza di estremisti, ma è una piazza di italiani orgogliosi di essere italiani”. Così Matteo Salvini dal palco di Orgoglio Italiano parla all'”Italia che insegna rispetto e educazione ai ragazzi e ai ragazzi, magari con il servizio militare, con nozioni di soccorso e di servizio sociale. Nel servizio militare ci sono ordine, rispetto e disciplina, che fanno bene ai nostri ragazzi, senza distinzione di ceto, lì sono tutti sono uguali”. “Fuori la politica dalle scuole e dalle chiese. Viva i parroci che fanno i parroci e i maestri che fanno i maestri. Viva la libertà, viva voi”, esclama il leader della Lega. “Siamo una marea umana, dotata di testa, di cuore, di fede, di anima, di cervello. Vi chiedo di portare nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, sui treni la certezza che noi riprenderemo per mano questo splendido Paese senza ordini da Berlino e Parigi per ridare ai nostri figli l’Italia che ci hanno lasciato i nostri padri e i nostri nonni: bella e sovrana“.

“Raggi e Zingaretti il duo sciagura: due perdenti non fanno un vincente”

“La Raggi dice che sono ossessionato. Sì, dal fatto che vorrei per i nostri figli un’Italia più pulita e più sicura. Come anche Roma più pulita e più sicura. Il duo sciagura, Zingaretti e Raggi, devono andare a casa prima possibile. Due perdenti non fanno un vincente. Neanche nel governo nazionale. Oggi abbiamo visto il governo del centrodestra, delle Regioni e dei Comuni. E dove c’è un sindaco della Lega, clandestini non ne arrivano più. Così come dove governiamo noi ci sono sostegno alle famiglie, asili nido gratis, sostegno alle imprese, sicurezza”, spiega Salvini.

La battaglia per la sicurezza

“Sono stufo che valga di più la parola di uno stupratore rispetto alla parola di un poliziotto. Sono stati arrestati in sei a Torino pochi giorni fa: ho piena fiducia nella magistratura italiana che sicuramente avrà delle prove. Questi sei poliziotti sono accusati di aver maltrattato pedofili e stupratori. Sogno un Paese dove il pedofilo e lo stupratore per tutta la vita non possano più mettere le mani addosso a un bambino o una donna”, sottolinea.

La difesa della famiglia

“Qualcuno ha querelato chi parlava di Bibbiano. Io ne parlerò tutta la vita per restituire quei bimbi ai loro genitori. Alle loro mamme e ai loro papà, non ai genitori 1 e 2. Noi difenderemo non solo i bambini ma anche gli anziani e i disabili. Grillo vorrebbe negare il voto agli anziani. Poi un giorno lo toglierà pure ai disabili? E a Renzi, il genio incompreso con il 3%, avrei voluto dire che io posso salutare i miei genitori a casa incensurati”, prosegue.

“Al governo gente con le mani sporche di sangue”

“Le forze dell’ordine sono qua sorridenti perché quando in piazza ci siamo noi loro sono nostri fratelli e nostre sorelle. Pensate che Repubblica ha scritto ‘negozi chiusi per paura di incidenti’. Poveretti. Sono felice di aver governato per un anno, per dimostrare che ci sono i chiacchieroni e quelli che fanno i fatti. Sull’immigrazione per un anno porti chiusi e qua non si entra. E visto che siamo in San Giovanni e c’è chi dice che chi vota Salvini non può dirsi cristiano. Ebbene chi è veramente cristiano deve evitare che le persone si mettano nelle mani dei trafficanti sui barconi. Al governo abbiamo gente con le mani sporche di sangue. Più partenze più morti. Ma noi torneremo presto al governo, dalla porta principale, senza trucco e senza inganno”, assicura.

L’autonomia per il bene del Paese

“Autonomia significa mandare a casa i politici incapaci del Sud come Emiliano e De Luca, che hanno rubato soldi dimenticandosi dei cittadini. Autonomia fa rima con sovranità”, dice Salvini rivolgendosi al pubblico della Lega. “L’Italia agli italiani – aggiunge – rivedendo il fiscal compact, rivedendo i rapporti con la Ue. Certo che finché l’Europa è pagata dai signori Soros, bene fa Orban a difendere il suo popolo da questa Europa. Noi vogliamo essere amici di tutti, schiavi di nessuno. Questa è la differenza tra noi e la sinistra. Un pensiero al popolo catalano e a quello britannico. Terre dove il voto conta. Un pensiero al popolo umbro che il 27 con il voto libererà la terra di San Francesco dalla sinistra“.

“L’evasione si combatte abbassando le tasse”

Poi Salvini ha difeso Quota 100 con cui ha cancellato “l’infame legge Fornero. E se vogliono reintrodurla noi ci opporremo in Parlamento giorno e notte”. “L’unico modo per far ripartire questo Paese e dare speranza ai nostri figli è abbassare le tasse a chi lavora e chi produce adesso, subito”, spiega l’ex ministro dell’Interno. Altro che tasse sulle bibite, incalza Salvini. “Soltanto un cretino che non ha mai lavorato può alzare le tasse agli italiani“, aggiunge. “L’unico modo per combattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse“, sostiene.

L’immigrazione controllata e la lotta alla droga

L’Italia si deve arricchire con una immigrazione controllata. Prima gli italiani significa che sono italiani anche quelli che arrivano da tutto il mondo con i documenti in regola e con la voglia di lavorare. Non mi interessa il colore della pelle: mi interessa solo chi è per bene e chi è per male”, precisa Salvini. “Come hanno detto Silvio e Giorgia, lo ripeto io: ‘se vieni qua e inizi a dire non mi piace il crocefisso o il presepe, torna a casa tua’.

L’Italia del futuro tutela la vita in ogni sua forma, e non permette l’omicidio di stato. Salva i giovani, dalla droga che qualcuno vorrebbe legalizzare. Mai lo Stato italiano spacciatore”. “Ringrazio tutti coloro che hanno dedicato questo sabato a questa giornata di festa nazionale. Festa di gioia, di energia, di sorriso e di coraggio. Grazie di cuore a tutti, a che a chi sventola la bandiera del Venezuela. Faremo tornare a casa i figli degli italiani che sono dovuti emigrare“.

Ore 16.45 Meloni: “Difenderemo ‘Dio, Patria e famiglia’”

“Difenderemo ‘Dio, Patria e famiglia’. Chiedo qui davanti a 200 mila persone a Fi e alla Lega mai con il Pd e mai con i 5 Stelle. Vogliono che noi siamo genitore 1 e genitore 2 e di sesso Lgbt, cittadini x, vogliono cancellare la nostra identità. Io sono Giorgia, sono donna, sono mamma, sono cristiana. Non me lo toglierete”, così Giorgia Meloni dal palco di Orgoglio Italiano lancia l’attacco al governo giallofucsia. “Come nelle fiabe ci sono gli orchi che rubavano i bambini per mangiarseli, a Bibbiano c’erano gli orchi che rubavano i bambini per mangiarsi sopra”: è la condanna della leader di FdI alla vicenda di Bibbiano e a chi difende un sistema che invece di difendere il più debole pensa solo a chi può votare per lui, come nel caso delle adozioni per i gay.

Meloni: “Grillo l’unico caos è quello creato dalla Raggi a Roma”

“Beppe Grillo l’ultima volta si è travestito da Joker, da comico a pagliaccio il passaggio è stato breve, e ha detto: io sono il caos. L’unico caos prodotto è quello prodotto da Virginia Raggi a Roma. Quello è il caos che ha prodotto il Movimento 5 Stelle.
Roma capitale della civiltà, della cristianità, del Mediterraneo merita un sindaco all’altezza”, dice Meloni attaccando il M5S. Ma si scaglia anche contro “un governo rossogiallo con molte gradazioni di rosso. In italia funziona così per loro: ‘o mi voti o non voti‘. L’italia vuole votare a destra e allora non si vota e si fa il governo più a sinistra della storia. E poi dicono di essere democratici. Cambiassero almeno il nome del partito”.

“La cittadinanza non si regala, si deve meritare”

“Sapete qual è stato il primo provvedimento calendarizzato da questo governo? La legge Boldrini per dare la cittadinanza automatica agli immigrati. Usano i bambini come scudi umani per regalare la cittadinanza a tutti. Abbiamo già raccolto 100mila firme contro questo provvedimento, la cittadinanza la devi volere, te la devi meritare e si deve celebrare, quando la si ottiene. Non è un diritto è un premio.
Se vi sentite offesi dal crocefisso o dal presepe, non è qui che dovete vivere. Il mondo è grande. Qui noi difenderemo quei simboli, la nostra identità. Difenderemo ‘Dio, Patria e famiglia’. E fatevene una ragione”, afferma la Meloni.
“Ci batteremo contro l’islamizzazione dell’Europa. Non è un caso che abbiano rispalancato le porte all’immigrazione irregolare. La sinistra lo fa perché ai grandi poteri economici – che sono i loro burattinai – conviene importare masse di disperati per avere manodopera a basso costo. Così i ricchi diventano sempre più ricchi e gli italiani sempre più poveri. Di Maio e Bonafede hanno fatto il dl rimpatri. Tra i Paesi in cui si possono rimpatriare gli immigrati ci hanno messo l’Ucraina – dove c’è la guerra – e neanche un Paese di origine degli immigrati. secondo loro dobbiamo rimpatriare le badanti ucraine e tenerci i mafiosi nigeriani. Hanno deciso che l’Italia diventi il campo profughi d’Europa e a loro sta bene così. Noi invece vogliamo costruire i muri se bisogna, chiudere i porti se serve, ma in Italia si entra solo in modo regolare. E per fare questo non ci deve essere la sinistra al governo, ma noi. Vogliamo garantire sicurezza. Vogliamo un governo che garantisca sicurezza. Mandate un abbraccio alle nostre forze dell’ordine e al nostro esercito. Perché i buonisti possono anche inorridire ma se un dominicano con precedenti per droga ha ucciso due poliziotti in questura è perché le nostre forze dell’ordine lavorano in un clima malato, in cui se ammanettano qualcuno dicono che sono dei torturatori”.

Ore 16:30 Berlusconi: “Da qui avviso di sfratto al governo”

Da qui oggi mandiamo un avviso di sfratto al governo delle cinque sinistre e delle manette. Presto saremo ancora noi a governare la nostra Italia”. Così Silvio Berlusconi dal palco di Orgoglio Italiano. “Cari amici oggi siamo qui in questa piazza perché abbiamo un grande dovere, rispondere al nostro popolo. Vedo sventolare le bandiere dei partiti insieme ai tricolori e mi sento commosso“. Così l’ex premier ha iniziato il suo discorso, introdotto da Salvini come colui che per primo ha riunito il centrodestra mandando a casa Prodi. Poi il leader di Forza Italia racconta: “Tredici anni di fa, molti di voi erano ancora ragazzi, eravamo qui per protestare contro il diluvio di tasse che il governo Prodi faceva piovere sulle nostre teste. Il governo di allora ci considerava dei bancomat da ripulire, dei sudditi. Francamente non pensavo di dover tornare in questa piazza tredici anni dopo per gli stessi motivi e per uno anche peggiore: l’amore per le manette, che si unisce all’amore della sinistra per le tasse. ‘Se non ti va di pagare tutte le tasse e dimostro che hai evaso ti sbatto in galera’. E’ questo l’ultimo messaggio che ci ha mandato questo governo”, avverte l’ex premier. “Oggi siamo qui per dire no al governo più a sinistra della storia della Repubblica. Per dire no al governo delle tasse, delle manette e dell’immigrazione incontrollata. Siamo qui per mandare a casa questo governo non eletto dagli italiani. Un governo che in poche settimane ha già dimostrato di essere pericoloso e di mettere a rischio la nostra libertà. Siamo qui per dire no al governo delle cinque sinistre. La quinta sinistra è quella giudiziaria: quella parte della magistratura che non ha mai smesso di perseguitare gli avversari politici. Con i miei 88 processi non temo il confronto con nessuno. Gli italiani hanno ben chiaro cosa sono riusciti a fare i comunisti quando sono andati al governo. Gli italiani non vogliono essere governati dai comunisti ma da noi. L’Italia concreta, che lavora, che produce, dell’Italia e dell’impresa. Perché soltanto uniti potremo cambiare la nostra Italia. E la cambieremo tutta: l’Italia del Nord, del Centro e del Sud. Dopo 25 anni siamo ancora gli unici di far rispettare gli italiani e l’Italia nel mondo come davvero meritiamo. Siamo qui per riprenderci il futuro, un futuro con più lavoro, più sicurezza e soprattutto con più libertà. Per vincere siamo tutti indispensabili: Fratelli d’Italia, Lega e noi di Forza Italia. Noi tutti siamo qui e crediamo nella democrazia e nel diritto alla libertà, da cui discendono tutti gli altri, che non ci vengono concessi dallo Stato ma che lo Stato deve tutelare e garantire. E’ il contrario di quello che dicono i comunisti, che pensano che è lo Stato che concede i diritti e quindi può negarli e calpestarli. Questo ci rende incompatibili con loro. Questa è la nostra identità di italiani, di europei, di occidentali. Queste sono le nostre radici, la nostra civiltà, i nostri valori. Noi siamo orgogliosi di essere così”.

“Fine comune vittoria alle prossime politiche per cambiare l’Italia”

“Secondo i sondaggi sono addirittura 7 milioni gli italiani delusi, sfiduciati, disgustati da questa politica, che non vanno più a votare e che dichiarano di sentirsi liberali, moderati, anticomunisti. A loro ci rivolgiamo per convincerli a tornare al voto. E se torneranno a votare anche solo in parte va da sé che non ci sarà partita e vinceremo”, sottolinea Berlusconi.

Ore 15.40 Zaia: “Ridare il manganello alle forze dell’ordine”

“Questa piazza non fa distinzione del colore della pelle ma chiede legalità e rispetto delle regole. L’ha dimostrato Salvini come si può affrontare il problema dell’immigrazione. Questa è la piazza che se c’è un posto di lavoro prima lo dà a un cittadino italiano e poi agli altri. Prima gli italiani e poi il resto del mondo. Servono tre cose per ristabilire la sicurezza in questo Paese. La prima, fare in modo che i cittadini possano difendersi e se lo fanno non finiscano sul banco degli imputati. La seconda inasprire il codice penale, perché in questo Paese è sempre più difficile andare in galera: regole chiare e se rompi le palle, in galera. La terza: togliere il galateo alle forze dell’ordine e riconsegnare il manganello. Non lo dico per cercare l’applauso ma perché noi tutti abbiamo assistito agli attacchi alle forze dell’ordine. Dobbiamo essere dalla loro parte e non da quella degli aggressori”. Così Luca Zaia, governatore del Veneto dal palco di Orgoglio Italiano.

Ore 15.30 Fedriga: “Bisogna difendere i nostri confini”

“E’ tempo della repressione con fermezza. Le forze dell’ordine devono poter intervenire senza paura. E’ impensabile e inaccettabile che i nostri agenti diventano colpevoli quando difendono la sicurezza dei cittadini”. Così il governatore del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga dal palco di Orgoglio Italiano, la manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni a Roma contro il governo giallofucsia, commenta i recenti fatti di cronaca, a partire dall’omicidio dei due poliziotti di Trieste. “Bisogna tornare a controllare i confini, sospendere Schengen se continuano a arrivare clandestini. Non è che gli altri Paesi sospendono l’accordo e noi continuiamo ad accogliere tutti”, spiega Fedriga. “Prendiamo esempio dal Regno Unito: ciò che decidono i cittadini, il governo non lo può cambiare“, conclude facendo riferimento alla Brexit e al referendum con cui i britannici hanno scelto di uscire dalla Ue.

Ore 15.20, Toti: “Guardate quanti governatori di centrodestra, come è possibile che il Paese lo governa il Pd?”

“Guardate quanti governatori di centrodestra ci sono su questo palco e chiedetevi come è possibile che questo Paese lo governi il Pd? Quando sono i cittadini a scegliere, scelgono il centrodestra. Domani diranno che questa è la piazza dell’odio, delle braccia alzate. Ora ditemi che ha di antidemocratico una piazza che chiede soltanto di far tornare gli italiani a votare. Questa è la piazza del futuro, del centrodestra del futuro. E’ la piazza del buon governo del centrodestra. E’ la piazza di Genova, che ha saputo dare case e un ponte ai genovesi quando qualcuno in altre regioni vive ancora nelle casette. Questa è la piazza dove nessuno tasserebbe le merendine”. Così Giovanni Toti, governatore della Liguria, dal palco di Orgoglio Italiano, ribadendo che presto il centrodestra tornerà al governo.

Ore 15 un minuto di silenzio per i poliziotti uccisi a Trieste

Ad aprire la manifestazione del centrodestra contro il governo giallofucsia, Matteo Salvini, che fa notare alla stampa e alla sinistra che nella piazza non c’è alcun violento o facinoroso, soltanto tanti tantissimi italiani che vogliono protestare pacificamente contro il Conte Bis. Poi dedica un minuto di silenzio a Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due poliziotti uccisi a Trieste. E in Piazza San Giovanni a Roma risuonano le note del “Silenzio” militare. Sul palco a breve si alterneranno Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia e in chiusura (e del centrodestra). Oltre alle bandiere tricolori i manifestanti hanno bandiere anche dei singoli partiti. E’ venuto meno quindi l’intento iniziale di manifestare senza simboli di partito. A tal proposito stamane si è consumato uno scontro tra la Meloni e Salvini per via dei simboli della Lega sul palco (che doveva essere, appunto, senza simboli). La leader di FdI ha espresso disappunto ed è corsa ai ripari facendo riempire di suoi cartelloni le zone circostanti la piazza. Anche sotto palco – dove troneggia la scritta “Orgoglio Italiano, una patria da amare e difendere” -, i militanti di Fratelli d’Italia hanno collocato un enorme striscione sostenuto da otto lunghe aste con su scritto “Mai con il Pd, mai coi 5 stelle, con Giorgia“. Con lo stesso testo altri due due striscioni verticali di FdI sono stati ancorati a delle bottiglie di acqua e a dei grandi palloncini.

Ore 14.30 In piazza duemila militanti di CasaPound

Circa duemila militanti di CasaPound sono appena arrivati nella piazza sventolando il Tricolore, salutati dagli applausi del popolo della Lega e di Fratelli d’Italia. Il vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano è stato raggiunto dai cronisti e sta rilasciando interviste spiegando di essere in piazza “perché è il momento di unire e non di dividere. Vogliamo portare i nostri temi e le nostre idee, perché questa opposizione non si riduca a parlare solo di immigrazione e tasse, ma anche e sopratutto di casa, lavoro, figli, salari e Stato sociale“.

Di Stefano: “Spero che Salvini sia il leader di un fronte sovranista”

“Io spero che Salvini sia il leader di un fronte sovranista piuttosto che del centrodestra“, ha dichiarato Di Stefano. “Noi – ha poi precisato – vogliamo solo portare contenuti a questo fronte sovranista. Abbiamo un patrimonio di idee, che è già stato scopiazzato da altri, ma siamo qui per riproporlo. La partecipazione di CasaPound alla manifestazione di oggi aveva fatto stracciare le vesti al Pd e alla sinistra tutta e suscitato qualche malumore tra i moderati di Forza Italia. Ma, come ha sottolineato Salvini, “la piazza è aperta a tutti“. Checché ne dica Mara Carfagna, che probabilmente sfrutterà il pretesto dello sdegno per la presenza di CasaPound per lasciare finalmente Forza Italia e passare – come tanti si aspettano – a Italia Viva, il neonato partito di Matteo Renzi.

E’ tutto pronto quindi per questa risposta di piazza al governo del Palazzo, dell’inciucio per salvare la poltrona. Una piazza multicolore ma unita dalla comune volontà di difendere gli interessi dei cittadini dal governo delle tasse e dell’accoglienza indiscriminata, prono ai diktat della Ue e incapace di rilanciare il Paese.

Ecco le foto dell’arrivo di CasaPound:

casapound

Adolfo Spezzaferro

 

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4 comments

Adriano Calabrese 19 Ottobre 2019 - 5:27

Fronte sovranista con partiti capitalisti e atlantisti come FI e Lega? La vedo dura.

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Dino Rossi 21 Ottobre 2019 - 6:46

….senza capitalismo non avevi lo smartphone il tablet ed altre attrezzature che ti permettono di sputare sentenze come scoregge.
Se il capitalismo ti fa schifo ci sono Korea del Nord, Nicaragua Venezuela Bolivia pronti ad accogliere i coglioni come te .

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Sergio Pacillo 19 Ottobre 2019 - 5:37

Dio non lo puoi difendere.
Puoi difendere la patria e la famiglia, peró, con l’aiuto di Dio.

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Dino Rossi 21 Ottobre 2019 - 6:50

Concordo

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