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Anarchici tentano di impedire il rimpatrio di un marocchino, ma spagliano aeroporto

by Michele Iozzino
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Roma, 22 mar – È stato un clamoroso buco nell’acqua il blitz degli anarchici all’aeroporto di Malpensa per fermare il rimpatrio di un loro “compagno” marocchino, accusato tra le altre cose di stupro di gruppo. Quest’ultimo era sì su un aereo pronto a partire, ma dall’aeroporto di Bologna.

Il nuovo tentativo per liberare il “compagno” Jamal

L’uomo da liberare era Jamal Kilal, cittadino marocchino ma dal 2008 in Italia, al suo attivo conta 13 condanne, molte delle quali definitive. È o stesso dell’incursione davanti alla Questura di Torino dello scorso 28 febbraio. In quell’occasione, una cinquantina della galassia antagonista avevano tentato l’assalto di una volante della polizia e ferito uno degli agenti. La nuova tappa nella vicenda è avvenuta mercoledì, quando gli anarchici si sono mobiliti per bloccare il volo con il quale Kilal sarebbe stato rimpatriato. Così il centro sociale milanese Gallipetes racconta quanto accaduto: “Venuti a conoscenza dell’imminente deportazione di Jamal, compagno torinese trattenuto nel Cpr di Gradisca d’Isonzo, alcuni compagni e compagne si sono mossi verso l’aeroporto di Milano Malpensa dove i solidali sono riusciti ad accedere alle piste e mettersi davanti all’aereo della Royal Air Maroc diretto a Casablanca, bloccandolo e ritardando la partenza del volo”. A eludere la sicurezza e arrivare fino all’aero in questione sarebbero stati in quattro, ma sul velivolo il “compagno” Jamal non c’era.

Il fallimento degli anarchici

Prevedendo l’azione degli estremisti di sinistra, le autorità hanno optato per l’aeroporto di Bologna. Così Kilal era già su un altro volo mentre tentavano di liberarlo occupando la pista di Malpensa. Nonostante il fallimento, gli anarchici provano lo stesso a vedere il bicchiere mezzo pieno: “Si è scoperto in seguito che Jamal era stato portato all’aeroporto di Bologna e da lì deportato in Marocco. Sull’aereo bloccato a Malpensa era comunque presente una persona la cui espulsione è stata probabilmente impedita grazie al blocco dell’aereo e al successivo rifiuto del pilota di eseguire la deportazione”. Invece, altre fonti riportano come il volo sia effettivamente partito, solamente con più di un’ora di ritardo sulla tabella di marcia. I quattro protagonisti del blitz sono stati identificati e rinchiusi nei carceri di Busto Arsizio e di San Vittore con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti. Ma in un comunicato gli anarchici promettono nuove azioni: “Tutto ciò che è successo a Torino e a Malpensa è potenzialmente replicabile e riproducibile. La lotta contro la macchina delle espulsioni e la detenzione amministrativa è possibile ed è reale nei suoi obiettivi e nelle sue prospettive”.

Michele Iozzino

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