Roma, 31 gen – Dopo l’ultima beffa per colpa dell’ordinanza che scade oggi, da domani riapriranno bar e ristoranti in gran parte dell’Italia: una boccata d’ossigeno per il settore, spiega Coldiretti, tra i più colpiti dai vari lockdown. Otto italiani su dieci (80%) potranno tornare a gustare il caffe al bancone o pranzare al tavolo nei ristoranti in zona gialla. Ancora niente da fare invece per Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano, che restano arancioni. Le riaperture di bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi rappresentano – sottolinea la Coldiretti in una nota – un ritorno alla normalità per 47,8 milioni di italiani.
Ristorazione in ginocchio, allarme Coldiretti: nel 2020 persi 41 miliardi
Una boccata d’ossigeno per i cittadini, ribadisce l’associazione, per lungo tempo costretti a rinunciare al pranzo fuori casa per svago o per lavoro ma anche e soprattutto per le attività di ristorazione. Il settore è infatti uno dei più duramente colpiti dalle misure restrittive che hanno provocato un crac senza precedenti, con la ristorazione che dimezza nel 2020 il fatturato (-48%). Stiamo parlando di una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro, secondo le stime Coldiretti su dati Ismea. Nelle regioni gialle – ricorda l’associazione di imprenditori agricoli – le attività di ristorazione al tavolo sono consentite soltanto dalle 5 alle 18. Poi sarà consentito soltanto l’asporto, fino alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco. Nelle zone arancioni – ricorda la Coldiretti – è invece consentita la sola la consegna a domicilio o l’asporto.
Coldiretti chiede di riaprire bar e ristoranti anche la sera
Anche se da domani spariscono le zone rosse, il quadro resta negativo, le limitazioni fino alle 18 per i bar riducono ulteriormente la sostenibilità economica per giustificare le aperture. Tanto che in molti preferiscono mantenere le serrande abbassate. Lo stop and go delle ordinanze per le aperture e le limitazioni presenti creano ostacoli. Soprattutto alla programmazione delle attività che si fondano su acquisto e vendita di prodotti deperibili. Le limitazioni alle attività di impresa – conclude la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera colpita. Dall’agroalimentare fino ai servizi, per salvare l’economia e l’occupazione. Ma serve anche una riflessione sulla possibilità di apertura serale dei ristoranti. Anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottate. Quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.
Adolfo Spezzaferro