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Bari, chiusa sede CasaPound per aggressione. Di Stefano: “Accuse strumentali”

by La Redazione
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Bari, 11 dic – Il Tribunale di Bari ha disposto la chiusura della sede locale di CasaPound, contestando a 30 militanti della tartaruga frecciata addirittura la «ricostituzione del Partito fascista». L’indagine dei pm, coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi, riguardava i fatti del 21 settembre scorso, allorché un gruppo di antifascisti, staccatosi dalla manifestazione anti-Salvini, giunse nei pressi della sede di CasaPound in via Eritrea, ben al di fuori del tracciato del corteo. Di lì nacque una colluttazione tra antifascisti e militanti della tartaruga frecciata. La manifestazione, battezzata «Mai con Salvini», era stata organizzata d esponenti di Potere al Popolo e dagli antifascisti dell’ex Caserma Liberata nel quartiere Libertà. All’evento partecipò anche l’eurodeputato di Pap Eleonora Forenza.
Non si è dunque fatta attendere la risposta di CasaPound, attraverso le parole del suo segretario nazionale Simone Di Stefano: «Le accuse dei pm contro la sezione di CasaPound Bari non trovano alcun riscontro nella realtà dei fatti e sembrano a tutti gli effetti motivate da un pregiudizio politico». La rissa, spiega Di Stefano, «avvenne infatti nei pressi della nostra sede, in un punto della città in cui i militanti antifascisti non avevano alcuna ragione di passare, se non quella di attaccare Cpi. Un incidente a lungo cercato dall’estrema sinistra, anche nelle settimane precedenti, e infine trovato grazie alla preponderante superiorità numerica dovuta alla manifestazione anti-Salvini di quel giorno».
Per il segretario di CasaPound, dunque, «le perquisizioni hanno dato tutte esito negativo, tanto che ci si è dovuti attaccare a dei manubri da palestra per tenere in piedi il teorema del “covo di picchiatori”. Quanto all’accusa di ricostituzione del Partito fascista, si tratta di una questione già abbondantemente chiarita: CasaPound non vuole ricostituire alcunché, si presenta regolarmente alle elezioni e persegue la via democratica per far valere le proprie idee. La violenza non fa parte dei metodi politici di Cpi, che si limita a difendere la propria agibilità politica quando diventa bersaglio degli attacchi armati dell’antifascismo militante, quello sì eversivo e violento».
Vittoria Fiore

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1 commento

FRANCESCO CICCANTELLI 12 Dicembre 2018 - 8:57

Cari Perbellini e Rossetti, sinceri centrosocialisti, gli attacchi alle sedi di Casapound sono frequenti e solitamente avvengono nottetempo e provocano danni materiali. Quelle pochissime volte che voi attaccate alla luce del sole, anche se numericamente superiori, venite regolarmente gonfiati. Via Eritrea è lontana dal percorso della manifestazione.

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