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Bce, tassi su di 25 punti base: investimenti sempre più a rischio

by La Redazione
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Bce investimenti

Roma, 5 mag – La Bce ieri ha preso l’ennesima decisione, di fatto, contro gli investimenti e il respiro economico. La motivazione è sempre la stessa: la lotta all’inflazione. Come caterpillar, da Bruxelles ci vanno con la mano pesante, come riporta l’Ansa.

Bce, tassi su e investimenti sempre più a rischio

La Bce dunque decide ancora una volta di alzare i tassi d’interesse, come avviene da mesi, di un quarto di punto percentuale, portando quello sui rifinanziamenti principali al 3,75%, il tasso sui depositi al 3,25%, e infine quello sui prestiti marginali al 4%. Come scrive lo stesso istituto in una nota: “Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo. Alla luce delle continue pressioni inflazionistiche elevate, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave. L’inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti. Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale rimangono incerti”.

E per il futuro non sembrano esserci programmi diversi. Infatti, si legge ancora: “Le future decisioni del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione”.

La miopia della Lagarde

L’ossessione di considerare l’inflazione come determinata da una sola causa (la solita: la circolazione di moneta) si evidenzia anche dalle parole del governatore della Bce Christine Lagarde, la quale dichiara: “Non stiamo facendo una pausa, sappiamo che abbiamo ancora strada da percorrere”, aggiungendo poi che “l’inflazione sta scendendo ma non stiamo ancora vedendo un impatto completo”. Sembrano completamente ignorate alcune ragioni strutturali ed evidentissime che hanno provocato il rialzo dei prezzi, come la crescita dei costi di beni strategici come quelli energetici o come lo stesso carburante, i cui effetti – anche speculativi – si sono naturalmente riflessi in tutto il resto.

Alberto Celletti

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