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Berlusconi apre a Conte, terremoto nel centrodestra. E in tre lasciano Forza Italia

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 19 nov – Terremoto nel centrodestra per la nuova apertura di Silvio Berlusconi al governo giallofucsia – in cerca di voti al Senato per far passare la legge di Bilancio – con Matteo Salvini che grida all’inciucio e Giorgia Meloni convinta invece che l’ex premier non cadrà nella trappola dem per spaccare l’opposizione. Dal canto suo, il leader di Forza Italia assicura che non entrerà nella maggioranza – anche perché il premier Giuseppe Conte ha già respinto nettamente qualsiasi ipotesi di rimpasto. Per non parlare di Luigi Di Maio che a nome dei 5 Stelle tutti ribadisce il suo “Mai con Berlusconi”. Il nodo dunque è il voto della manovra in Senato.

La trappola dem e l’avvertimento della Meloni

Ma tanto basta per scatenare un putiferio, anche nella maggioranza giallofucsia, spaccata tra gli gli “inclusivisti” dem e i grillini fermi sul loro no all’ex Cav. “Era così allora, è così oggi“, scrive su Facebook il ministro agli Affari esteri, condividendo un articolo de Il Mattino del 2018 che titolava: “Berlusconi chiama, Di Maio si nega al telefono: ‘No, grazie'”. Di tutt’altro avviso il vicesegretario dem Andrea Orlando: “Valuteremo con grande attenzione le proposte avanzate da Forza Italia“. “Salutiamo positivamente l’affermazione di un principio presente nelle parole di Berlusconi – afferma l’ex ministro – il primo diritto da affermare e difendere è quello alla salute. In nome di questo va sviluppato, come noi abbiamo sempre auspicato, in Parlamento un dialogo costruttivo tra tutte le forze politiche ponendo fine a polemiche sterili ed inconcludenti”. Un “benvenuto” (che si ripete) e che non è sfuggito alla leader di Fratelli d’Italia: “Ieri Orlando ha detto che le proposte di FI vanno lette con attenzione. Vuol dire che le altre si possono cestinare? In un’intervista sincera il sindaco di Bergamo Gori ha detto che bisogna staccare FI dal centrodestra. E’ il vecchio divide et impera. Non credo che Berlusconi ci cadrà“, commenta la Meloni a L’aria che tira, su La7.

Salvini accusa FI di inciuci

“A me interessano i rapporti con gli italiani, che per quanto mi riguarda devono essere sempre trasparenti”, taglia corto Salvini, a Radio Rtl 102,5 rispondendo a una domanda sui rapporti con gli alleati dopo l’apertura di Berlusconi al premier Conte. “L’appello di Mattarella – ricorda il leader della Lega – è alla collaborazione, non agli inciuci o ai rimpasti, mi sembra che per Pd, 5 Stelle, Renzi e anche per qualche pezzo di Forza Italia si stia parlando di posti, non di cose da fare”. E in merito alle ipotesi di uno scambio tra l’appoggio in Senato e l’emendamento salva-Mediaset votato dal Pd, Salvini commenta: “Ambiguità di Berlusconi? Io non voglio pensare a scambi di interessi politici e aziendali, Mediaset va tutelata, è una grande azienda, ha 3.500 dipendenti, miliardi di euro di fatturato, ma non ha bisogno di aiutini, non voglio lontanamente pensare che ci siano scambi di interessi e favori”.

La replica di Brunetta: “Stella polare Berlusconi è interesse Paese”

Le parole del leader del Carroccio sono state duramente criticate da Renato Brunetta, che con l’occasione si toglie pure qualche sassolino dalla scarpa: “In questa legislatura, dopo la vittoria della nostra coalizione alle politiche del 2018, sia Berlusconi che Meloni avevano spinto Salvini a cercare in Parlamento i voti mancanti per formare un esecutivo di centrodestra. Il leader della Lega rifiutò questo percorso e preferì sottoscrivere un contratto di governo col tanto odiato Movimento 5 Stelle, dando vita al Conte 1, e consegnando centralità strategica per tutta la legislatura al partito di Grillo, che le elezioni politiche le aveva perse”. Invece, sottolinea Brunetta, FI è sempre stata all’opposizione, del primo e del secondo esecutivo Conte: “Altro che inciuci. La stella polare del presidente Berlusconi è sempre stato l’interesse del Paese“, fa presente il responsabile del Dipartimento economia di FI.

Laura Ravetto e altri due deputati forzisti passano alla Lega

Ma l’apertura dell’ex Cav non è piaciuta a tutti, nelle file degli azzurri. Tre deputati infatti passano alla Lega “per continuare le battaglie del centrodestra”. Si tratta di Laura Ravetto, ex sottosegretario del governo Berlusconi, Federica Zanella Maurizio Carrara. “Viviamo con disagio le sempre più ampie aperture al governo e gli ammiccamenti con il Partito democratico. Prendiamo atto che Forza Italia ha altresì perso quella forza propulsiva che l’aveva portata ad essere luogo di aggregazione per tutto il centrodestra e riteniamo che quel luogo di aggregazione sia oggi rappresentato dalla Lega di Matteo Salvini che crediamo possa essere il miglior interprete di quella rivoluzione liberale i cui valori sono più che mai attuali e necessari, nonché il partito con cui meglio portare avanti con coerenza quel programma unitario su cui abbiamo ‘messo la faccia’ in campagna elettorale, e che non vogliamo tradire”, si legge in una nota comune dei tre ex forzisti.

Adolfo Spezzaferro

 

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3 comments

fabio crociato 19 Novembre 2020 - 4:00

Pragmatismo per quattro e più soldi.

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Raffo 20 Novembre 2020 - 12:57

Spesso gli interessi economici e politici vanno oltre gli schieramenti partitici……….da mesi l’informazione mediaset è supina e debole , favorevole al governo,con ampi spazi nei telegiornali dedicati alle memorabili imprese dei cortigiani contiani………oramai forza Italia non esiste più per cui c’è la necessità di mantenere poltrone e privilegi………..pare sempre più chiaro che Salvini e Meloni debbano svegliarsi e cominciare a combattere veramente,senza paura, poiché il popolo italiano è stato tradito ed abbandonato dalle istituzioni e non c’è più spazio per tentennamenti e viltà………..il tradimento politico berlusconiano sottolinea la debolezza di un uomo che vuole salvare la propria attività,, consapevole dell’inadeguatezza dei suoi eredi………Sic transit gloria mundi.

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Ipocrisia senza fine: ora la sinistra prepara il “battesimo rosso” a Berlusconi - 21 Novembre 2020 - 10:19

[…] Italia è, tra i partiti di opposizione, la più interessata a dialogare con la maggioranza di governo nel tentativo di apportare utili modifiche alla Legge di bilancio, ad esempio […]

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