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Berlusconi, i funerali e l’assenza di un vero erede politico (almeno finora)

by Stelio Fergola
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Roma, 14 giu – Dell’anzianità di Silvio Berlusconi e dell’assenza di un vero erede politico si è parlato molto, nell’ultimo decennio. Questo nonostante il peso politico del Cavaliere si fosse ridimensionato nel medesimo periodo, com’era logico che fosse vista l’età avanzata. Ma già ai tempi della guerra interna al centrodestra con Gianfranco Fini (2010) il dibattito sul leader onnipresente che non voleva lasciare spazio a nuove figure era avviato. E ora?

Funerali di Stato

Secondo quanto riporta l’Ansa, i maxischermi saranno ben due. E piazza Duomo sarà invasa da duemila persone. Il tutto in una cornice di polemiche per le misure di sicurezza che acciompagneranno i funerali di Stato di Silvio Berlusconi, oggi in programma alle 15. Tra le opposizioni alla maggioranza, saranno presenti sia Matteo Renzi, che Carlo Calenda come Elly Schlein. Unico assente Giuseppe Conte. Qualcuno – ovviamente da sinistra – ieri ha lanciato la polemica sul lutto nazionale. Rosi Bindy, dalla sua posizione politica praticamente pensionistica, decide di far parlare di sé: “Il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”. Come a dire, Berlusconi apre dibattiti fino all’ultimo giorno, ma lascia anche aperto quello su un erede politico che, al momento, non c”è.

Berlusconi, quale erede politico?

Quando parliamo di Berlusconi e di un suo “erede” politico, cosa intendiamo? Dobbiamo tenere presente che non si parla semplicemente del “prossimo leader” della coalizione di centrodestra: quello c’è già, e si chiama Giorgia Meloni, attuale presidente del Consiglio. In modo ambiguo e pasticciato, prima di lei è stato Matteo Salvini, nella scorsa legislatura. Quindi, in realtà, Berlusconi ha lasciato il timone del centrodestra già nel 2018. Il punto è che né il leader leghista nè la guida di FdI hanno avuto, finora, un peso trainante paragonabile a quello che esercitato dal fu Cavaliere per oltre vent’anni. C’è, però, chi pensa che Meloni potrebbe recitare tale ruolo. Su Politico, in un editoriale, si legge che “ora, la morte di Berlusconi ha il potenziale per rafforzare la Meloni. Ci sono poche altre case politiche a disposizione dei parlamentari di Forza Italia, o dei loro elettori, ora che il futuro del partito senza il suo leader fondatore è incerto”. Sottolineando che, forse, la “guerra” per lo spazio politico centrista potrebbe venire attratta proprio dalla cosidetta “destra”. Che “destra” è poi fino a un certo punto, viste le politiche spiccatamente centriste degli ultimi tempi e gli stessi movimenti in seno alle coalizioni europee: “In seno alla politica europea, Forza Italia fa parte del gruppo del Partito popolare europeo (Ppe). Il gruppo europeo di Meloni, il Partito dei conservatori e dei riformisti europei (Ecr), potrebbe allearsi con il Ppe alle elezioni del Parlamento europeo del prossimo anno”, spiega “Politico”, ricordando che lo stesso Berlusconi, nella sua ultima intervista rilasciata la scorsa settimana aveva “dato la sua benedizione a un’alleanza tra il Ppe e l’Ecr”. Come al solito, chi vivrà vedrà. Che la Meloni si rafforzerà nel breve periodo è uno scenario pressoché inevitabile. Che governerà una coalizione intera per vent’anni, beh, quella è tutt’altra storia.

Stelio Fergola

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brutta ciao 14 Giugno 2023 - 8:47

Non vorremmo un altro “papi laico” trattato come un papa da miscredenti in assenza di papa!

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