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Caro energia, disastro Ue: non riesce ad accordarsi neanche sul fondo Sure 2

by Alberto Celletti
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Ue divisa Sure 2

Roma, 5 ott – Non solo le spaccature sul tetto al prezzo del gas e sulle operazioni tedesche per fronteggiare le bollette, l’Ue si divide anche sul fondo Sure 2, concepito sul modello del primo Sure messo in piedi per il Covid, come riporta l’Ansa.

Ue e Sure 2: tutte le difficoltà

L’Ue si spacca ancora, stavolta sul piano Sure 2. L’idea, gradita ai commissari Thierry Breton e Paolo Gentiloni e messa sul tavolo dal ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire, piace a Parigi e Roma, ma – tanto per cambiare – molto meno, per non dire per nulla, a Berlino. Anche l’Olanda, inoltre, ha manifestato un secco “no” alla proposta. Sull’energia i Paesi membri non trovano la quadra neanche in questa occasione, sebbene l’intesa sulle misure del RePowerUe sia ancora in piedi. Lo strumento punta su 200 miliardi di prestiti del Next Generation Ue e su 20 miliardi di sovvenzioni. Per finanziarlo, l’Italia potrebbe usare i fondi di Coesione. Il commissario Ue per la Coesione, Elisa Ferreira, comenta così: “Lavoreremo su ulteriori flessibilità temporanee per quanto riguarda i fondi rimanenti nel periodo di finanziamento 2014-2020. Usiamoli per iniziative mirate a sostegno di Pmi e famiglie vulnerabili”.

La spaccatura sul piano tedesco prosegue

La presidenza ceca dell’Ue ammette che su Sure 2 “i Paesi sono divisi”. Del resto, anche il rifiuto olandese, il cui governo non ritiene la misura necessaria, è stato evidente. Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, dal canto suo, ritiene inefficace un approccio del genere “in un questo scenario di inflazione”. Inoltre, difende lo scudo tedesco alle bollette che è “mirato e pensato per tre anni”. Tutti criticano Berlino, Gentiloni e Breton in primis, ma in modo vano e forse anche un po’ triste. L’ammonimento è a “non alterare il mercato interno”. Ma per il cancelliere Olaf Scholz c’è poco da discutere: “Alcuni Paesi gia’ da tempo fanno quello che noi ci siamo preposti di fare per i prossimi anni’. Il perenne autunno dell’Ue sembra, insomma, non finire mai.

Alberto Celletti

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Ben 120mila imprese rischiano di chiudere in pochi mesi: l'allarme 5 Ottobre 2022 - 1:15

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