Roma, 20 mar – “Abbiamo portato le arance in Campidoglio dopo gli arresti per corruzione di questa mattina che hanno colpito il M5S. Ci aspettiamo che la Raggi si dimetta e sciolga il consiglio comunale restituendo la città ai romani. Vogliamo nuove elezioni e CasaPound in quelle stanze”, così il consigliere municipale Luca Marsella.
Dopo l’arresto per corruzione del pentastellato Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina, CasaPound ha voluto così ricordare quando la Raggi e altri consiglieri pentastellati si presentarono in Campidoglio con delle arance, invocando le dimissioni dell’allora sindaco Marino travolto dall’inchiesta di Mafia Capitale. Un’esplicita allusione che dovrebbe far riflettere non poco chi ha fatto dell’onestà un punto fermo politico e poi si ritrova ad avere eletti processati per corruzione.
“Il sindaco si è impegnato molto in questi ultimi mesi a portare all’attenzione dell’opinione pubblica il caso del palazzo di via Napoleone III, con 18 famiglie in emergenza abitativa, che non hanno mai avuto una risposta dalle istituzioni”, ha dichiarato il segretario nazionale di CasaPound Simone Di Stefano.
Quelle arance in Campidoglio
“Non siamo particolarmente originali – scherza il segretario nazionale di Cpi Simone Di Stefano, alla guida dei militanti del movimento della tartaruga frecciata che sta presidiando Palazzo Senatorio – Ai tempi di ‘mafia capitale’, una parte del ‘direttorio’ del Movimento5 Stelle, con in testa Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio e lo stesso De Vito, arrivò in Campidoglio con le arance per gli arrestati. Allora i grillini scrissero al prefetto per chiedere lo scioglimento del Comune, ora dovrebbero essere coerenti e autosciogliersi per conclamato fallimento. La Raggi si dimetta e metta fine a questa agonia”.
Alessandro Della Guglia