Roma, 29 mag – Ripartire dai piccoli (e medi) comuni e dal radicamento territoriale. Le elezioni europee hanno segnato una sconfitta per CasaPound Italia che recupera parzialmente con il dato delle elezioni amministrative, dove elegge 63 consiglieri comunali e ottiene buoni risultati percentuali anche in alcuni capoluoghi di provincia.
Salvini cannibale
Sul piano nazionale la tartaruga frecciata si è fermata allo 0,33% raccogliendo meno di 90 mila voti. L’elezione per il rinnovo dell’Europarlamento è stata di fatto un referendum sul governo e in particolare su Matteo Salvini, che ha cannibalizzato anche il voto dei sovranisti più “radicali”. Complice anche il bombardamento mediatico promosso dalla sinistra, che ha ridotto la campagna elettorale al solito dibattito surreale “fascismo vs antifascismo” e ha dipinto Salvini come un nemico della democrazia, l’elettorato ha scelto di rafforzare il ministro dell’Interno a prescindere dai programmi elettorali in campo. Nessuno spazio per l’Italexit, mentre il voto a Fratelli d’Italia è sempre in qualche modo un consenso connesso al leader leghista: dare forza alla linea di chi vuole rompere i ponti con i 5 Stelle e riunire il centrodestra pensionando (forse) Berlusconi.
“Oltre metà dei nostri elettori ha scelto altri partiti, oppure ha deciso di astenersi”, ha detto all’indomani del voto il segretario nazionale Simone Di Stefano. “Questo ci impone una seria riflessione, che abbiamo intenzione di affrontare al più presto. La sinistra e i media hanno voluto caratterizzare la campagna elettorale in un assurdo dibattito fascismo/antifascismo. Il PD e il M5Stelle hanno spostato tutte le loro attenzioni su questo tema, appoggiati da un apparato mediatico imponente”.
Ripartire dai comuni
Lì dove l’apparato mediatico conta meno e ad avere maggiore risalto sono la qualità dei programmi e dei candidati, CasaPound ha ottenuto risultati decisamente migliori. Sono infatti 63 i consiglieri eletti dalla tartaruga frecciata al primo turno, di cui 26 nella sola Lombardia. Anche le percentuali ottenute in capoluoghi di provincia e centri di media grandezza sono ben lontane dallo 0,33% delle Europee. Ad Ascoli Piceno il candidato sindaco, Giorgio Ferretti, ha ottenuto il 2,57%, stesso risultato ad Orvieto. C’è poi il 3,5% di Massarosa, il 2,5% di Osimo, il 2,2% di Casale Monferrato e il 2,1 di Monsummano, tutti comuni tra i 20 mila e i 40 mila abitanti.
CasaPound supera abbondantemente l’1% in diversi comuni tra i 40 e i 60 mila abitanti come Foligno 1,3%, Nettuno 1,7% e Capannori 1,3% in provincia di Lucca. Rimanendo in Toscana discreto risultato anche a Follonica (1,3%). Insomma le elezioni amministrative dimostrano che a penalizzare CasaPound a livello nazionale è soprattutto la logica del voto utile e l’assenza di spazio elettorale a “destra”, a causa dell’exploit di Salvini e del buono stato di salute della Meloni. Diverso il discorso quando entra in gioco il radicamento territoriale.
Davide Romano
2 comments
Un idea poi non portata avanti quando era in atto un dialogo con la Lega mi sembrava particolarmente valida, e cioè presentarsi alle elezioni come Movimento per .la sovranità e non come casapound. CP ha fatto il lavoro sporco schierandosi nelle periferie contro rom ed immigrati,veicolando una immagine razzista e xenofoba che non ha portato voti,né consensi. CP deve ritornare all immagine dialogante e positiva delle idee e delle proposte, abbandonando quella dei”nazisti dell’illinois” affibbiata dalla stampa. Bisogna lavorare sulla propaganda, che non può essere affidata al solo sito web. Proporre agli elettori un soggetto diverso da CP per fare alleanze ed accordi, per uscire da un ristretto mondo militante, quasi sempre ammirevole, e cercare più consensi elettorali. Aprirsi alla società e dare voce e spazio alle molte intelligenze che gravitano nel nostro mondo.
Esistono si i canali mediatici tradizionali che ancora hanno molto peso in un Paese un come l’ Italia dai mille programmi TV spazzatura e del calcio sette giorni su sette. LA Casaleggio Associati ha vinto perchè ha applicato le leggi del marketing (web e social marketing) per convincere la gente del “prodotto” . Hanno fallito, com’ era prevedibile la fase della gestione post vendita, per cosi’ dire. Quello che voglio dire è che se si applicano gli stessi sistemi si puo’ anche vincere e adifferenza dei 5 buffoni, se teniamo la schiena dritta il problema che hanno avuto i 5 stelle (inversioni di marcia su tutto) per noi non esiste. Esiste Youtube, Facebook, i blog e persino gli annunci sponsorizzati a pagamento sui social. Esistono pagine di raccolta dati come indirizzi email a cui mandare continuamente aggiornamenti e newsletters, oltre ai vecchi comizi e bachetti in piazza. Alla fine i media non potranno piu’ far finta che non esistiamo.