Bologna, 27 gen – La citofonata di Salvini non è piaciuta ai residenti del Pilastro. In una campagna elettorale serratissima, che ha visto il leader della Lega in un tour de force di comizi e “salvinate” varie in Emilia Romagna, la mossa del citofono – ampiamente criticata dai giallofucsia e che aveva scatenato un mezzo incidente diplomatico con la Tunisia – è risultata una pessima idea. Nel quartiere problematico di Bologna, come è noto, Salvini aveva citofonato a una famiglia dove vive un presunto spacciatore per chiedere letteralmente al figlio: “Ma lei spaccia?”. Ebbene, al Pilastro la Lega nel voto di ieri alle regionali ha raccolto solo il 18 per cento dei consensi, molto al di sotto della media in Emilia Romagna, dove il Carroccio ha preso il 32 per cento.
Bonaccini: “Gli emiliano romagnoli non gradiscono che si venga a suonare ai nostri campanelli”
Il magro bottino al Pilastro è stato subito sottolineato dal vincitore: “Noi abbiamo cercato di parlare di argomenti che a nostro parere avrebbero dovuto interessare gli emiliano-romagnoli. Altri hanno scelto un campo del tutto diverso addirittura spettacolarizzando e cercando show laddove gli emiliano romagnoli gli hanno detto che non è che gradiscano molto che vengano persone a suonare ai nostri campanelli“, commenta il governatore Pd Stefano Bonaccini. “L’errore del centrodestra? Lo ha fatto Salvini che ha oscurato completamente la sua candidata. Ha voluto un referendum su di lui e questo è il risultato”, ha attaccato il sindaco di Bologna Virginio Merola: “Non si può strumentalizzare la gente a fini elettorali. Il Pilastro? È stato il secondo Papeete di Salvini“.
Adolfo Spezzaferro
4 comments
Vuol dire che piaccino di più gli spacciatori, mi sembra ovvio…
Ha preso il 18 forse perchè per gran parte i votanti di quel quartiere sono amici del tizio citofonato: perchè se il voto fosse davvero espressione di un qualche risenrtimento, allora non avrebbero avuto nulla da ridire su uno che denuncia pubblicamente un tizio che ha contravvenuto alle leggi, tolta la ridicolezza infantiloide dell’azione.
Salvini deve solo crescere un altro, ma soprattutto imparare a parlare quando serve e dicendo cose che servono: ma si capisce anche che l’euforia e la sicumera di vincere (col c4zzo che vincevi: ci si è solo avvicinati alla parità, ma di qui a vincere ne passerà di tempo…) giochino brutti scherzi.
Con molto rammarico ne devo convenire. Salvini, sei mal consigliato, e sai meglio di me da chi. La tua strategia di comunicazione, tra l’altro per nulla originale, lascia a desiderare. Io ti avrei votato lo stesso per amor patrio, ma sappi che se la citofonata m’è parsa una innocente buffonata, invece la sparata di gioia per l’assassinio del generale non la scorderò. Attendo solo un’alternativa credibile che purtroppo non si palesa.
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