15 lug – E’ “resilienza” la parola preferita da Giuseppe Conte nella sua informativa alla Camera in vista del Consiglio europeo straordinario del 17 e 18 luglio. Tutto รจ “resiliente” nel suo discorso condito con la consueta fuffa dai toni roboanti. Al di lร delle parole, perรฒ, resta il fatto che il premier abbia provato a convincere l’Aula che l’Italia ha un ruolo determinante nella trattativa Ue sui soldi per la crisi economica scatenata dalla pandemia.
Conte si loda da solo
Si รจ lodato da solo, Conte, per il suo tour in Europa – che si รจ chiuso con il fallimentare incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel – e per il ruolo “fondamentale e propulsivo” dell’Italia nel “percorso negoziale”. Come se i falchi del nord, quelli che eufemisticamente sono definiti Paesi “frugali”, non abbiano detto peste e corna in merito al nostro Paese e a come spenderemmo i soldi Ue; come se Paesi Bassi e Austria non abbiano ripetuto piรน volte che non esisterร alcun debito comune, che acconsentiranno soltanto a prestiti. Conte, che evidentemente vive in un suo mondo fatato dove la Ue รจ buona e buonissimi sono gli Stati membri con l’Italia, ha elencato tutte le grandi cose ottenute dal nostro Paese grazie a lui. Ogni sua parola era un riconoscimento alla grandezza della Ue e alla sua capacitร di prendere grandi decisioni. Ma andiamo per ordine.
Il premier loda la Ue
Conte nel suo discorso si รจ detto convinto – citando pure il presidente dem del Parlamento Ue David Sassoli – che in questa crisi l’Unione europea ha assunto e assumerร decisioni fondamentali, “protese al cambiamento”. “Elenco solo le piรน importanti”, dice il premier facendo riferimento alla sospensione del Patto di stabilitร e ai soldi stanziati con il pacchetto Bce, Bei, Sure e Mes. Sono mesi che ne sentiamo parlare ma Conte ci ha voluto ricordare cosa c’รจ sul piatto, a colpi di miliardi qua e miliardi lร . Poi perรฒ il premier arriva al punto: la trattativa sul Recovery fund.
Ma il nodo รจ il Recovery fund
Conte spiega che dalla Ue arriva un “inequivoco segnale politico” verso il considerare il Recovery fund, “come richiesto da parte dell’Italia, necessario e urgente”. Dice cosรฌ, come se non avesse ascoltato i suoi omologhi, da ultima la Merkel, ammettere che la trattativa sarร lunga. Ma l’ex avvocato del popolo continua imperterrito: “Basta con le logiche negoziali tradizionali, i nazionalismi sono anacronistici, stavolta o vinciamo tutti o perdiamo tutti“, afferma, facendo scattare l’applauso pavloviano della maggioranza. Parole che faranno tremare certamente i polsi al premier olandese Rutte, per esempio. Quello che perรฒ rivendica con orgoglio il premier รจ che l’Italia non vede l’ora di farsi monitorare, una volta ottenuti i soldi, perchรฉ il governo ha grandi progetti per il Paese. Per questo, spiega, “riteniamo cruciale che il Consiglio Ue decida entro luglio” sul Recovery fund (che poi nel frattempo รจ diventato Next Generation Eu) e che la decisione “non sia svilita da un compromesso al ribasso”.
Nel libro dei sogni di Giuseppi c’รจ l’economia resiliente
Una volta dato per scontato quello che scontato non รจ – ossia che entro luglio i 27 trovino la quadra su Next Generation Ue e come utilizzare i soldi del prossimo bilancio europeo – Conte finalmente si puรฒ lanciare nella sua parte preferita del discorso: il libro dei sogni. Ed eccolo quindi parlare di lotta al cambiamento climatico, di centralitร degli obiettivi sociali, verdi e resilienti, di sostegno alla paritร di genere, di lotta alle diseguaglianze. Per fare tutto questo serve che il Consiglio Ue non si ritrovi a “negoziare per settimane, mesi su aspetti tecnici per conservare anacronistici privilegi”. Perchรฉ Conte e l’Italia vogliono andare avanti nel perseguire l’obiettivo di un “impegno politico comune europeo sul piano finanziario per rilanciare le economie resilienti“. A tal proposito il premier ritira fuori un altro dei suoi “tormentoni”: la crisi Covid come opportunitร storica per l’Italia, che “questa volta puรฒ andare fino in fondo con un percorso di rilancio di ampio respiro”.
L’annuncio finale: il Piano nazionale di ripresa e resilienza
Conte annuncia quindi un “programma di riforme di medio e lungo periodo, con l’ambizione di rendere l’Italia resiliente anche in caso di nuove crisi“. E poi, sempre in preda a un attacco di “annuncite”, il premier svela anche il nome del programma: Piano nazionale di ripresa e resilienza, che “presenteremo a Bruxelles dopo la pausa estiva”. Su questo piano, assicura, “massimo sarร il coinvolgimento del Parlamento”. Dal mondo fatato di Conte – che replicherร alle 15 al Senato – รจ tutto.
Adolfo Spezzaferro