Roma, 22 ago – “Le elezioni sono oggi l’unico esito possibile, rispettoso dell’Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione. Se Mattarella scegliesse di valutare l’ipotesi di un mandato, bisognerebbe ripartire dalle elezioni 2018, affidando il mandato a un esponente di centrodestra“. Lo ha detto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dopo il colloquio al Quirinale con Sergio Mattarella, nell’ambito delle consultazioni del presidente della Repubblica per la crisi di governo. “Abbiamo ribadito una posizione già nota. Noi creiamo la minore suspense di tutti e ne faccio motivo di vanto, di rispetto nei confronti del popolo italiano”, aggiunge la Meloni.
“Se nuovo governo, mandato a centrodestra”
“”Mattarella è costretto a scegliere tra due diverse prescrizioni costituzionali: quella che chiede di verificare se esista una nuova maggioranza e quella che dice che la sovranità appartiene al popolo: e questa prescrizione è tra le più vincolanti della nostra Costituzione“, spiega la leader di FdI. “L’unico modo che abbiamo per un governo stabile è andare a votare: tutto il resto durerà solo qualche mese. Gente che fino a ieri si insultava oggi non può andare d’accordo”. “Per noi non è inevitabile avere un governo che ha la maggioranza in Parlamento ma non tra i cittadini, perché lo considererei irrispettoso della democrazia. Non credo che i padri costituenti pensassero che il Parlamento si può organizzare in modo da mandare al governo persone che se si votasse andrebbero a casa“. Ecco perché, si dice convinta, “se Mattarella scegliesse di valutare l’ipotesi di un mandato, bisognerebbe ripartire dalle elezioni 2018, affidando mandato a esponente di centrodestra. Altre soluzioni non ci sono e se intraprese sarebbero una ferita per la democrazia”.
“Al voto come centrodestra unito”
In caso di voto, “ho sentito Salvini e penso che, se si andasse al voto, ci sarebbe una compagine tra FdI e Lega sicuramente, vedremo il ruolo di FI nelle prossime ore, e sarebbe maggioritaria nel Paese”. Così la Meloni risponde infine a una domanda dei giornalisti al Quirinale dopo le consultazioni.
Adolfo Spezzaferro