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Conte bacchetta Salvini: “Scorrettezza istituzionale sulla manovra”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 15 lug – Nuovo scontro in seno alla maggioranza con il premier Giuseppe Conte che condanna la condotta del vicepremier Matteo Salvini in merito all’incontro con i sindacati: “Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale“. Questo perché il ministro dell’Interno ha parlato a nome del governo senza essersi prima consultato con Palazzo Chigi: “Vogliamo che la manovra economica sia molto anticipata, vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti“, ha detto Salvini aprendo il tavolo con le parti sociali al Viminale, secondo quanto riportato dai presenti.

“Forte tagli tasse per famiglie e dipendenti e riduzione oneri fiscali per le imprese”

Il leader della Lega Salvini avrebbe anche detto che si tratta dell’inizio di un percorso, annunciando un secondo round tra una quindicina di giorni o comunque entro l’estate. “E’ l’inizio di un percorso, non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio“, ha precisato (ma a quanto pare non è bastato a placare le ire di Conte). “Vorremmo che alla riapertura dei lavori parlamentari fosse già in discussione la manovra. Se serve si lavora a luglio e agosto“, ha aggiunto il vicepremier in una pausa dell’incontro con le parti sociali. “Abbiamo esposto i progetti della Lega per la prossima manovra – ha aggiunto – che ruotano su due punti, un forte taglio tasse per famiglie e lavoratori dipendenti e la prosecuzione della riduzione degli oneri fiscali e burocratici per le imprese”. “Vogliamo una manovra economica fondata sui sì. Qualsiasi tipo di blocco non è più accettabile e non sarà più accettato“, ha affermato ancora Salvini, ed ha aggiunto: “In molti – ha aggiunto – lamentano lungaggini e ritardi”.

L’ira di Conte per la presenza di Siri

Come se non bastasse, ad illustrare il progetto della Lega sulla Flat tax c’era l’ex sottosegretario Armando Siri: “Il nostro obiettivo è la Flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro”. Un po’ troppo per il presidente del Consiglio, che stigmatizza: Se si tratta di un vertice di partito, la presenza di Siri va bene. Se è un vertice di governo, la presenza di Siri non va bene”. “Che un leader di una forza politica voglia incontrare le parti sociali, la ritengo una cosa buona e giusta. Anche il ministro e vicepresidente Di Maio potrebbe fare altrettanto per M5S”, precisa Conte, che poi però chiosa: “La manovra economica viene fatta qui, con il ministro dell’Economia e tutti i ministri interessati. Non si fa altrove, non si fa oggi e tengo a precisare che i tempi li decide il presidente del Consiglio. I tempi non li decidono altri”.

E dallo staff di Conte precisano che da oltre due settimane il presidente del Consiglio sta sollecitando la Lega a dare i nomi dei delegati che dovrebbero rappresentare il partito di Salvini ai tavoli sulla manovra ma la Lega non ha ancora indicato i suoi delegati. I tavoli, peraltro, sono cinque – ci tengono a sottolineare da Palazzo Chigi –  tra cui anche quello sulla riforma fiscale.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 15 Luglio 2019 - 8:44

Conte non è stato votato da nessuno del popolo italiano. E bacchetta chi ha preso quasi 10 milioni di voti?

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