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“Coronavirus? Nostro autunno sarà come i mattatoi tedeschi adesso”. L’avvertimento di Crisanti

by Adolfo Spezzaferro
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coronavirus crisanti

Roma, 23 giu – L’epidemia di coronavirus – dati alla mano – si è notevolmente ridotta in queste ultime settimane in termini di nuovi ricoveri e contagi, eppure c’è chi continua a gridare all’allarme. E’ il caso di Andrea Crisanti secondo cui “non possiamo aspettarci che SarsCov2 (il nome scientifico del coronavirus che scatena la malattia respiratoria Covid-19, ndr) sparisca come la Sars, nel giro di un’estate, perché ci sono milioni di contagiati in tutti e cinque i continenti”. Intervistato dal Fatto Quotidiano, il direttore di Microbiologia e virologia dell’Università di Padova, sostiene convinto che ”è soltanto diventato meno probabile infettarsi in Italia in questo preciso momento, per l’effetto positivo del lockdown, delle mascherine e della distanza. E del caldo secco. Ma il nostro autunno sarà come i mattatoi tedeschi adesso, dove il virus anche ora sta facendo danni seri. Ci serva da lezione perché è quello che potrebbe succedere anche da noi in autunno e inverno”.

“Contagi importati da Paesi in cui l’epidemia è fuori controllo sono molto pericolosi”

Secondo Crisanti bisognerebbe essere pronti ad intervenire: ”Dovremo aggredire sul nascere ogni singolo cluster. I contagi importati da Paesi in cui l’epidemia è fuori controllo sono molto pericolosi. Ne abbiamo avuto uno anche a Padova, una badante che ha infettato tutta la famiglia. E se non vengono individuati subito, l’Italia rischia di perdere tutto il lavoro fatto con il lockdown“. Poi l’esperto, che nei giorni scorsi aveva dato ragione all’Austria che non riapriva i confini con l’Italia per il rischio di contagi, ammette che “in questo momento la probabilità di infettarsi in Italia, specialmente in alcune regioni, è piuttosto bassa. Personalmente evito gli assembramenti ma vado al ristorante, ho smesso di portare la mascherina Ffp2 e sono passato a quella chirurgica. E un giorno spero di potermela levare del tutto”.

“Il virus è una moltitudine. Sarebbe meglio dire ‘i virus'”

In merito alla bassa carica virale del coronavirus riscontrata nei tamponi risultati positivi, Crisanti spiega che ”questi risultati sono ottenuti valutando la capacità del virus di infettare cellule in vitro, un sistema artificiale che non necessariamente riproduce fedelmente la capacità infettiva nell’uomo. Inoltre pazienti con basse cariche virali erano presenti anche durante la fase acuta dell’epidemia”. Quanto all’ipotetica mutazione del virus in una forma meno aggressiva, il microbiologo spiega che ”il virus è una moltitudine. Sarebbe meglio dire ‘i virus’. Anche se uno ha subito una mutazione nel segno di una minore infettività o virulenza, non vuol dire che sia così ovunque e che quel pezzo che ho individuato sia il ceppo dominante. Non posso usare un singolo virus per trarre delle conclusioni generali”.

“Lombardia grande incognita, contagi potrebbero far ripartire epidemia”

Infine Crisanti conclude lanciando un ultimo allarme: “La Lombardia per me è una grande incognita sulla quale rinuncio a esprimermi perché non so quali siano i numeri reali, non so chi stanno testando e secondo quali criteri. Ma sono preoccupato che questi contagi a un certo punto possano far ripartire l’epidemia”.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

Giuseppe Cosenza 23 Giugno 2020 - 11:26

Certo se bill gates e il presidente Fontana fanno meteda assieme…

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Guillo 23 Giugno 2020 - 12:56

Bill gates fa merenda con fontana e zaia aspettatevi una ecatombe

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