Roma, 9 mar – “Il governo non è in grado di gestire l’emergenza coronavirus. Ha la smania di fare annunci, che poi non vengono messi in atto. Ha la responsabilità della psicosi scatenata tra i cittadini dalla fuga di notizie e da provvedimenti confusi e non applicati. L’errore principale è stato puntare tutto sulla responsabilità dei cittadini“. Ne è convinta Carolina Varchi, deputata di Fratelli d’Italia e componente della commissione Giustizia alla Camera, che fa il punto sull’epidemia in Italia e sui continui errori da parte dell’esecutivo Conte: “Ci volevano regole e controlli in grado di farle rispettare“.
Che cosa pensa del decreto del governo per contenere l’epidemia?
L’emergenza coronavirus finora è stata gestita in modo errato da parte del governo Conte, anche con l’ultimo decreto. Perché si è passati da una iniziale sottovalutazione del problema allo scatenare la psicosi da emergenza, con le immagini di Conte in maglioncino che fa le dirette dai locali centrali della Protezione civile. Quindi che si sia scatenato il panico tra i cittadini non può meravigliare, vista la gestione da parte del governo. L’errore principale è stato puntare tutto sulla responsabilità dei cittadini: ci volevano non solo regole, ma anche controlli in grado di far rispettare queste regole. Perché le scene che tutti abbiamo visto della fuga massiccia da Milano quando nottetempo improvvidamente qualcuno ha fatto trapelare le prime bozze del decreto sono evidentemente il sintomo che ancora non si è ben compreso qual è il potenziale di questo virus.
E adesso che si può fare per rimediare?
Il tema vero è che dopo aver scatenato la psicosi non si può chiedere ai cittadini di assumersi tutta la responsabilità nel contenimento dei contagi. Io sono di Palermo e moltissimi ragazzi della mia città hanno preso una sonora bacchettata da Burioni, il virologo più famoso del momento, su Twitter perché sono stati ritratti in fotografie che li vedevano nei luoghi più affollati della movida palermitana. Quindi non solo non sono state comprese le potenzialità devastanti del virus ma non sono state comprese e applicate neanche le regole. Io ho aderito con grande convinzione alla campagna #iorestoacasa perché è giusto che la gente sappia che deve in primo luogo restare a casa, evitare – se non strettamente necessari – i contatti con le persone. Questo è quello che può fare la gente.
E la politica?
Chi sta al governo avrebbe dovuto avere fin dall’inizio una gestione coerente dell’emergenza. E’ pericolossimo, come abbiamo visto, far circolare anzitempo le bozze del decreto. Adesso bisogna evitare di scatenare il panico tra gli investitori, perché il danno, la speculazione che può arrivare dai mercati metterebbe in ginocchio l’Italia. Ecco perché anche sul versante economico ci vogliono degli interventi immediati per fermare la speculazione.
Fratelli d’Italia insieme al centrodestra ha parlato di chiudere la Borsa per limitare i danni
Sicuramente il governo deve intervenire per fermare qualsiasi tentantivo di speculazione finanziaria a danno dell’Italia e degli italiani. Questo è ovvio. Dopo di che ci sono tutta una serie di problemi collaterali, come abbiamo visto ieri, con le rivolte andate in scena in quasi tutte le carceri italiane. Fenomeni collaterali che il governo ha già dimostrato di non sapere gestire. Perché quando nel primo pomeriggio di ieri il ministro della Giustizia Bonafede fa un comunicato dicendo che è tutto sotto controllo e poi si verificano tre decessi nel carcere di Modena, due agenti della Penitenziaria sequestrati a Pavia e poi fortunatamente liberati, rivolte a Palermo, Cremona, Poggioreale, evidentemente c’è una incapacità di gestire le emergenze da parte di questo governo.
Che cosa propone FdI?
Noi come forza di opposizione abbiamo dimostrato fin dall’inizio la massima lealtà, collaborazione e sostegno a questa specifica azione del governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus, perché chiaramente mai sosterremo qualsivoglia azione di questo governo. Però è chiaro al di là della lealtà di un fronte unito da parte delle opposizioni, che non fanno polemiche né ostruzionismo, c’è un dato di fatto che preoccupa gli italiani. Adesso si deve intervenire da un lato sul fronte economico, per evitare le speculazioni, dall’altro si devono immaginare da subito aiuti alle piccole e medie imprese, alle partite Iva, alle famiglie. Perché questa chiusura delle scuole, in assenza di uno specifico piano a tutela delle famiglie, ha comportato enormi disagi. Si pensi alle famiglie con entrambi i genitori che lavorano e che non hanno familiari su cui poter contare.
Conte ha detto che nei prossimi giorni si deciderà una proroga della chiusura delle scuole…
Noi abbiamo denunciato fin dall’inizio che lo Stato non può scaricare sulle famiglie la gestione di un’emergenza. Se c’è un’emergenza e va fronteggiata e si chiede alle famiglie di sopportare la chiusura delle scuole, devi prevedere bonus per le babysitter, congedi parentali per i genitori lavoratori. Il problema vero – e mi richiamo alla invocazione di serietà nella gestione del problema – è che le misure non si possono annunciare e poi non tradurre in atti. Nel comparto giustizia, per esempio, hanno atteso per 48 ore la pubblicazione di un decreto che era stato annunciato addirittura nottetempo. Dodici ore prima di arrivare in udienza per centinaia di migliaia di magistrati, avvocati, cancellieri, testimoni, consulenti, personale è arrivato un decreto scritto male, equivoco, che creerà problemi interpretativi. C’è un problema, insomma.
Qual è?
Questo governo ha la smania dell’annuncio. Loro annunciano misure, provvedimenti e poi non li applicano. E quando li metto in pratica lo fanno in modo pedestre. Come nel caso della chiusura dei tribunali. Io sono stata la prima a porre questo problema: i tribunali italiani per come sono fatti sono assolutamente inadatti a rispettare le prescrizioni per fronteggiare l’emergenza coronavirus.
Perché?
Perché sono palazzi per lo più antichi. Mentre quelli nuovi sono interamente sigillati, con finestre che non vengono aperte, con impianti di areazione che non sono certificati, senza ricambio d’aria. Inoltre c’è il problema degli spazi, perché nessuna aula di udienza – eccezion fatta per quelle della Corte di Assise, che sono sempre meno affollate – è in grado di rispettare la distanza di un metro tra i presenti. Parliamo di aulette in cui si affollano ogni giorno centinaia di persone. Era evidente a chi conosce questa realtà che oltre alle scuole andavano chiusi tutti i tribunali.
Gli esperti dicono che il problema più serio è che il Sistema sanitario nazionale non sia in grado di assorbire le richieste di ricoveri in terapia intensiva. Che deve fare il governo per fronteggiare questo problema?
Innanzitutto credo che il nostro Sistema sanitario nazionale, nonostante le esigue risorse, finora abbia ben retto a questa emergenza. Il problema dei posti in terapia intensiva è un problema oggettivo ed è un motivo in più per rispettare i provvedimenti volti a limitare il più possibile il contagio. Perché l’unico modo che noi abbiamo per evitare il collasso è evitare che questo virus si propaghi contagiando migliaia e migliaia di persone. Quindi particolare attenzione a chi ha persone anziane in casa, per esempio. Se il governo fin dall’inizio avesse valutato la reale portata dell’emergenza probabilmente avrebbe ritenuto di intervenire per tempo con la creazione di nuovi posti per la terapia intensiva. In ogni caso, ripeto, il Ssn sta reggendo bene. Sono sicura che altri posti di terapia intensiva verranno creati. Ovviamente resta il problema della gestione politica. Ho invece la massima stima per tutti gli attori del nostro Ssn, perché davvero stanno agendo in condizioni difficilissime, con pochi strumenti. E quindi a loro va il nostro ringraziamento. Perché se si riuscirà – e io sono convinta che si riuscirà – a superare questa emergenza, gran parte del merito sarà loro.
Adolfo Spezzaferro