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“Così produrremo il vaccino Sputnik in Italia”. L’annuncio di Vaia (Spallanzani)

by Adolfo Spezzaferro
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sputnik spallanzani

Roma, 8 mar – Il vaccino russo Sputnik V potrebbe essere prodotto in Italia: lo annuncia il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia. Il siero russo anti-Covid, ora al vaglio del Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea dei farmaci, inizialmente era stato accolto con scetticismo. Ora invece sembra che tutti lo vogliano, Italia compresa. Anche perché nella corsa alle dosi il nostro Paese non si può dire che sia in pole position. Mentre il governo Draghi punta molto sulla vaccinazione di massa. E quindi, appunto, servono più dosi possibile.

Vaia (Spallanzani): “Una volta ottenuto il nulla osta possiamo cominciare la produzione dello Sputnik”

In una intervista a Libero, Vaia rende noto che allo Spallanzani “ci siamo resi disponibili a facilitare la produzione” del vaccino Sputnik V, che – ricordiamo – è stato il primo ad essere registrato su scala mondiale. “Dobbiamo attendere il nulla osta delle agenzie di controllo, ma ci sarebbero tutti gli elementi per cominciare subito“, fa presente. “Se ci sono vaccini che funzionano non vedo perché non possiamo utilizzarli. In Argentina, dove viene somministrato ormai da settimane, lo Sputnik V ha confermato la produzione di anticorpi neutralizzanti nel 100% dei casi“, sottolinea il virologo. E fa riferimento anche una proposta di collaborazione scientifica con Gamaleya, il centro nazionale russo per l’epidemiologia e la microbiologia che ha sviluppato il vaccino.

“Vaccinazione? Non si può più perdere tempo: bisogna correre”

Vaia assicura che si potrebbe partire subito con la produzione. “D’altronde il Lazio rappresenta il 70% dell’attività produttiva farmaceutica italiana“, sottolinea. Alcune aziende hanno i bioreattori per produrlo, hanno dato la disponibilità immediata. Si potrebbe partire subito, ma i nomi non li posso fare”, precisa. Tuttavia il direttore dello Spallanzani anticipa che “il Fondo russo di investimento, che ha finanziato la creazione di Sputnik, ci ha assicurato che metterebbe a disposizione le tecnologie necessarie come ha fatto in India, Brasile, Cina e Corea del Sud”. Resta solo aspettare, quindi. “In Europa l’autorizzazione dell’Ema è necessaria, e in Italia spetta all’Aifa, ed è giusto così, anche perché i cittadini hanno il diritto di sentirsi tranquilli. Il punto è che non si può più perdere tempo: bisogna correre, correre e correre“. fa presente Vaia.

“Senza vaccino dalla pandemia non si esce”

Appena ricevuto il via libera, lo Spallanzani potrebbe lavorare analizzando “la qualità del prodotto. Faremo un lavoro tecnico. Dopodiché ci metteremo a disposizione. Vogliamo dare un’accelerata alla vaccinazione. In Italia saremmo in grado di farne centinaia di migliaia al giorno, ma senza le dosi dalla pandemia non si esce“, avverte Vaia. Infine, il virologo sottolinea quanto sia importante la collaborazione con Gamaleya, “perché loro non hanno potuto isolare le varianti, soprattutto quella brasiliana e sudafricana, che praticamente non esistevano da loro. Ci siamo impegnati a scambiarci informazioni”. Ormai – conclude – “siamo oltre l’apprezzamento per il loro vaccino, soprattutto dopo lo studio pubblicato sulla rivista Lancet, che ne ha dimostrato l’efficacia e la sicurezza. La scienza dev’essere sempre neutra, impermeabile agli interessi industriali e politici. Deve lavorare con un unico scopo: il bene comune”.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

jenablindata 8 Marzo 2021 - 1:01

sono mesi interi che lo dico dovunque:
E’ DA IMBECILLI ASPETTARE LA UE SU QUESTE COSE:
dobbiamo prendere il meglio che troviamo in giro,valutando NOI se va bene o meno
per la nostra salute.

gli altri paesi fanno i loro sporchi interessi,si è già visto…l’america,la germania e l’inghilterra per primi.
non sono amici,sono NEMICI del nostro paese,è ora che ce ne rendiamo conto.

e la russia…
che tanto viene disprezzata perchè non si piega alla “way american life” ha dimostrato UNA VOLTA DI PIU’ di essere diverse spanne sopra a tutti coloro che la criticano..
a cominciare dall’america del bidè:
la prima cosa che ha fatto il suo governo è RICOMINCIARE A VERSARE SANGUE in casa d’altri,
cosa che trump con tutti i suoi difetti NON faceva:
non era un bastardo macellaio con le mani lorde di sangue,
ed era odiato da tutto il deep state americano per questo.

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Sergio Pacillo 8 Marzo 2021 - 1:28

Ma dove correte ?
Questo è un coronavirus.
Ha la caratteristica di cambiare quando meno te lo aspetti.

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