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Csm, il renziano Ermini eletto vicepresidente. L'ira dei 5 Stelle

by La Redazione
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Roma, 27 set – L’ex responsabile Giustizia del Partito Democratico nella segreteria Renzi, David Ermini, è stato eletto vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Immediata la reazione del Movimento 5 Stelle, che va all’attacco: altro che indipendenza dei magistrati, toghe sempre più politicizzate.
Ermini, renziano doc, lascia il suo posto in Parlamento, e ha annunciato le sue dimissioni dal Pd. “Sono emozionato, non ho preparato un discorso, mi richiamo a quanto ha detto Mattarella due giorni fa. Dovremmo essere rispettosi della legge e della Costituzione perché nessuno è al di sopra della legge”, commenta così la nomina.
Il vicepremier Luigi Di Maio, dal canto suo, tuona: “È incredibile! Avete letto? Questo renzianissimo deputato fiorentino del Pd è appena stato eletto presidente del Csm (visto che da Costituzione a presiedere il Csm è il capo dello Stato, di fatto sarà Ermini a guidarlo per i prossimi 4 anni, ndr). Lo hanno votato magistrati di ruolo e membri espressi dal Parlamento. Ma dov’è l’indipendenza? E avevano pure il coraggio di accusare noi per Foa che non ha mai militato in nessun partito. È incredibile. Ermini è stato eletto a marzo, si è fatto cinque anni in parlamento con il Pd lottando contro le intercettazioni: la riforma che abbiamo bloccato era proprio la sua. Ora lo fanno pure presidente. Il Sistema è vivo e lotta contro di noi”.
Dello stesso tenore le parole del ministro della Giustizia, il pentastellato Alfonso Bonafede: “In questi anni, da deputato mi sono sempre battuto affinché, a prescindere dallo schieramento politico, il Parlamento individuasse membri laici non esposti politicamente. Una battaglia essenziale, a mio avviso, per salvaguardare l’autonomia della magistratura dalla politica. Evidentemente sta più a cuore al ministro della Giustizia che alla maggioranza dei magistrati. Prendo atto che all’interno del Csm, c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica. Penso che la franchezza sia un valore nelle relazioni istituzionali. Non posso non prendere atto che i magistrati del Csm hanno deciso di affidare la vice presidenza del loro organo di autonomia ad un esponente di primo piano del Pd, unico politico eletto in questa legislatura tra i laici del Csm”.

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2 comments

Raffo 27 Settembre 2018 - 1:28

Una casta sacerdotale intoccabile, ecco cosa rappresenta il csm, sotto l’abile guida del loro presidente piddino, l’inquilino grigio di un quirinale svilito ed esangue……..una tipica storia italiana,una dittatura sinistra nauseabonda.

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Ragnarok 27 Settembre 2018 - 9:24

La prima linea guida sarà di non condannare più nessuno zingaro o ‘rifugiato’, indipendentemente dal reato commesso (non che adesso li deportassero in qualche colonia penale…..)

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