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Di Maio: “Il Movimento così non funziona, cambiamo tutto. Non può essere sempre colpa mia”

by Davide Di Stefano
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Roma, 11 giu – Sul piatto ci sono sicuramente i rapporti interni al governo, la trattativa con la Ue su procedura di infrazione e futura legge di bilancio, la revoca degli incentivi alla Whirpool. Ma nell’intervista che Luigi Di Maio ha rilasciato questa mattina a Rtl c’è un aspetto che in molti stanno sottovalutando: lo sconforto del vicepremier per la situazione interna al Movimento 5 Stelle. Il ministro del Lavoro ha dedicato la prima parte del suo lungo intervento proprio alla situazione interna M5S: “Ormai sono sei anni che ogni cosa che succede nel movimento è sempre colpa di Di Maio, ormai la prendo con filosofia. Poi, con sincerità, il Movimento così com’è, così come non è strutturato e organizzato, non può andare avanti se non si dà un radicale cambiamento alla sua struttura organizzativa”.

A suscitare lo sfogo di Di Maio il riferimento all’intervista della dissidente pentastellata Carla Ruocco, che ha attaccato il capo politico dicendo “basta con l’uomo solo al comando”. Parole che hanno segnato Di Maio, che non si sente forse più così saldamente al comando del Movimento nonostante la recente conferma plebiscitaria sulla piattaforma Rousseau. “Quando non va bene qualcosa l’unico destinatario delle accuse sono io come capo politico del Movimento”, spiega Di Maio. “Così non può funzionare e per questo adesso non è più rinviabile il processo di riorganizzazione interna” per far sì che le persone “inizino a prendersi le proprie responsabilità”.

“Procedura di infrazione? Bruxelles non andrà fino in fondo”

Il vicepremier pentastellato ha poi scongiurato l’ipotesi di procedura di infrazione della Ue, “non credo che andranno fino in fondo”, allineandosi con Salvini sul rapporto da tenere con Bruxelles: “Noi siamo al pari con Francia e Germania, possiamo pretendere rispetto in Europa. Dobbiamo fissare l’obiettivo che non credo sia andare contro l’Ue, ma abbassare le tasse e migliorare la condizione degli stipendi degli italiani. Per ottenere quell’obiettivo ci vorrà un dialogo con la Ue ma anche prese di posizioni ferme. Per me di manovre correttive non si deve nemmeno parlare, sennò faremmo come i governi precedenti, quelli che dicevano “è l’Europa che ce lo chiede”.

Di Maio ha poi voluto sconfessare le letture giornalistiche che parlano di asse Salvini-Di Maio contro Conte: “Nessuno riuscirà a mettermi contro il Presidente Conte perché è una persona che ha sempre portato avanti le battaglie in UE quest’anno con il Governo Italiano e continueremo a farlo”.

Revoca degli incentivi a Whirpool

Infine il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico è andato giù duro sulla questione Whirpool, che dal 2014 ad oggi ha ricevuto circa 50 milioni di euro di incentivi statali: “Non ha tenuto fede ai patti, è un’azienda che ha firmato un accordo dicendo che teneva aperti gli stabilimenti in Italia e dopo sei mesi si è rimangiata la parola e dice di voler chiudere lo stabilimento di Napoli”, spiega Di Maio.

“Oggi firmerò una direttiva ministeriale che revoca tutti gli incentivi revocabili a questa azienda, circa 15 milioni di euro perché ci dobbiamo far rispettare. Se vieni in Italia e prendi i soldi dello Stato non è che poi te ne vai quando vuoi o chiudi gli stabilimenti tenendo un atteggiamento contrario dei patti e oggi firmerò la direttiva che toglierà gli incentivi a Whirlpool così vediamo se vengono a miti consigli, visto che mercoledì abbiamo un tavolo al ministero”.

Davide Di Stefano

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