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Di Maio mette fretta a Salvini e rivela: "Parlamentari in fuga da Forza Italia"

by Adolfo Spezzaferro
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Roma 17 apr – Luigi Di Maio lancia un avvertimento che dovrebbe accorciare i tempi per un’intesa di governo: “Salvini si assume una responsabilità storica nel legarsi a Berlusconi: ci sta dicendo che per aspettare i comodi di Matteo Salvini avremo il governo il 15 maggio? Io aspetto ancora qualche giorno, dopodiché uno dei due forni si chiude“. Così a Otto e Mezzo da Lilli Gruber il leader del Movimento 5 Stelle imprime un’accelerazione alle trattative, almeno sul fronte Lega. Il messaggio è chiaro: il pentastellato non ha alcuna intenzione di aspettare l’esito delle elezioni in Friuli e soprattutto in Molise – dove secondo Salvini non è affatto scontato che vincano i 5 Stelle – ma vuole chiudere il “contratto alla tedesca” con chi resterebbe in gioco, ossia il Partito democratico.
Di Maio ha attaccato ancora il centrodestra, che “si è contraddetto anche al Quirinale”, dove “Salvini è stato zitto e ha subito l’umiliazione di Berlusconi che gli contestava i punti del programma. Se Salvini continua con questa idea del centrodestra come unica compagine fa del male anche al Paese e impedisce il cambiamento”.
Di Maio poi ha risposto anche al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, secondo il quale ci sono una cinquantina di parlamentari M5S pronti a uscire per varare il nuovo governo di centrodestra: “Io ho notizie che da Forza Italia c’è gente che vuole uscire e andare da altre parti, nel gruppo misto o in altri gruppi di centrodestra; fossi in Berlusconi sarei preoccupato da questo”. Un riferimento a voci di un possibile passaggio di forzisti tra le fila della Lega (che se i tempi non fossero così stretti, permetterebbe a Salvini di avere i numeri per governare con i 5 Stelle e senza Forza Italia, sempre a patto che voglia tradire l’alleato).
Poi ancora un affondo contro il Cav: “Lo show di Berlusconi dimostra cosa diciamo da 40 giorni, il centrodestra non esiste. Ha tre leader che si contraddicono per una semplice dichiarazione dopo le consultazioni, è un problema del Paese. Se Salvini continua a propinare il centrodestra fa male al Paese, crea tutti problemi che abbiamo già visto. Nessun italiano ha votato il centrodestra: milioni hanno votato Salvini premier, altri Berlusconi, altri Meloni. Salvini è stato umiliato da chi gli contava i punti della dichiarazione…”.
Dal canto suo, il leader della Lega ha tagliato corto: “Di Maio vuole governare con il Pd? Faccia pure”.

Di Maio ha inoltre ribadito la sua linea atlantista sul fronte siriano: il M5S sta con la diplomazia internazionale, sotto l’egida dell’Onu, nel quadro delle consolidate alleanze occidentali dell’Italia. Al contrario il leader della Lega va condannato per le sue dichiarazioni “irresponsabili perché fatte da un palco elettorale”. “Non si affronta così una questione internazionale così delicata”, dice il pentastellato a proposito della posizione filo-siriana di Salvini.
Il leader della Lega era stato chiaro: “Se facciamo parte di un’alleanza prima di sostenere qualcuno che spara missili o bombe a caso bisogna pensarci due volte perché poi il problema ce l’abbiamo noi in Italia”. Ma Di Maio sta con la Nato: “Troverà sempre me contrario chi vuole approfittare della Siria per sganciarci dagli alleati storici. Non devono essere casus belli per riposizionare Italia”.
Se un forno si chiude, quindi, Di Maio punta all’accordo con il Pd (renziani compresi). Magari con un appoggio esterno di LeU. Con la “benedizione” di Mattarella e per la gioia di Napolitano.
Adolfo Spezzaferro

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