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Diciotti, scontro in Giunta per le immunità. Grasso fa interrompere i lavori

by Ludovica Colli
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Roma, 7 feb – E’ scontro in Giunta per le immunità al Senato sul caso Diciotti e l’autorizzazione a procedere per il vicepremier Matteo Salvini.

Oggi, infatti, assieme alla memoria del ministro dell’Interno, sono state depositate altre due lettere: una del premier Giuseppe Conte e un’altra del vicepremier Luigi Di Maio e del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. Documenti che, secondo Pietro Grasso (LeU), segretario della Giunta, “sono irricevibili“.

Pertanto l’ex presidente del Senato ha chiesto l’invio delle carte al Tribunale dei ministri. La Giunta ha sospeso i lavori. Tornerà a riunirsi in giornata per valutare la richiesta dell’esponente di LeU.

“Sollevando la questione dell’irricevibilità delle lettere del governo c’è chi vuole impedire al ministro Matteo Salvini di difendersi“, è l’attacco del capogruppo M5S in Giunta autorizzazioni, Michele Giarrusso, al termine della riunione odierna. “Noi aspettavamo questi documenti, li esamineremo e decideremo insieme la valutazione da fare, la nostra posizione la conoscerete nei prossimi giorni”, conclude.

In mattinata, sulla questione era già intervenuto il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri (Forza Italia): “Qualcuno ritiene che non si possa ricevere questa lettera di Toninelli e Di Maio. Io ho già espresso la mia opinione. Non hanno scritto alla Giunta Toninelli e Di Maio. Hanno fatto quello che io auspicavo giorni fa. Il nostro interlocutore è Salvini”.

“Salvini – prosegue il senatore forzista – ha mandato lui la sua memoria, molto ampia, a cui ha allegato una lettera che gli ha scritto il premier Conte. E poi ha allegato una lettera di Toninelli e Di Maio, molto breve, che condividono l’azione politica. Salvini in base all’art. 135 bis poteva produrre memorie e documenti. Così dice l’articolo del Regolamento del Senato. La memoria l’ha prodotta, ha allegato due documenti. Poi i senatori potranno tenerne conto nel prosieguo dei lavori”.

Il Pd grida al complotto

Sul fronte dell’opposizione, il Pd grida al complotto. Al termine della riunione, il senatore Francesco Bonifazi si straccia le vesti: “I lavori della Giunta sono praticamente finiti qui: i Cinque Stelle voteranno no alla richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini dimostrando la loro proverbiale coerenza: oggi sono diventati tutti ipergarantisti, ma in futuro potrebbero diventare ipergiustizialisti”. E poi un altro affondo: “Le memorie, peraltro illegittime, sono il tradimento dei principi fondativi del M5S, l’alibi politico per votare no all’autorizzazione“, conclude il dem.

“Mi pare chiaro ci sia un patto scellerato per salvare il ministro dell’Interno dal processo e in cambio bloccare la Tav. Uno scambio vergognoso sulla pelle del Paese”, gli fa eco il candidato alla segreteria del Pd Maurizio Martina.

Conte “blinda” il ministro dell’Interno

Certo è che con le lettere di Conte, Di Maio e Toninelli, il ministro dell’Interno è praticamente “blindato”.

“Sento il dovere di precisare che le determinazioni assunte in quell’occasione dal ministro dell’Interno sono riconducibili a una linea politica sull’immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente del Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo“, si legge nella memoria del premier allegata in difesa di Salvini.

“Le azioni poste in essere dal ministro dell’Interno si pongono pertanto in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione“, dichiara Conte.

“In primo luogo l’azione del governo è stata indirizzata a contrastare il traffico odioso di essere umani e a impedire la tragica perdita di vite umane“, prosegue il presidente del Consiglio.

“In secondo luogo il governo ha posto in essere ogni azione utile a promuovere una politica di contrasto all’immigrazione irregolare quanto più possibile condivisa a livello europeo – conclude Conte – In particolare ebbe luogo un’interlocuzione con le autorità maltesi relativamente all’individuazione del porto di sbarco e fu avanzata una richiesta agli altri Stati membri dell’Unione e alla Commissione Europea per la redistribuzione di migranti”.

Ludovica Colli

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1 commento

Raffo 7 Febbraio 2019 - 10:52

Piddini, comunistoidi, falliti di leu, protagonisti della ignobile passarella mediatica con staffetta del cazzo a favore della fecciaglia clandestina africana, traditori della patria e responsabili della invasione islamico-negroide………..qui di irrecuperabili ed irricevibili ci sono solo martina e grasso ed i loro vigliacchi cortigiani ed impuniti accoliti parassiti, protetti e tutelati da una magistratura politicizzata sinistrorsa che indaga impunemente un ministro e non indaga su trafficanti di esseri umani e mafia nigeriana…….. avete già sputato sul cadavere di Pamela,sui suoi pezzi sanguinanti,non sputate sulla intelligenza degli italiani……..arroganti e spudorati.

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