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Di Maio contro Salvini: “Province inutili, chi le vuole si cerchi un altro alleato”

by Ludovica Colli
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Roma, 2 mag – Il capo politico del M5S Luigi Di Maio torna all’attacco degli alleati di governo. Alla presentazione del programma dei 5 Stelle per le Europee, il vicepremier manda un messaggio chiaro alla Lega: “Le province sono uno spreco ed è inutile ammalarsi di amarcord pensando di farle tornare. Chi vuole le province deve trovarsi un altro alleato. Per il M5S le province si aboliscono, non si ripristinano”. Il vicepremier ricorda anche che il M5S “nemmeno si è mai presentato alle elezioni” provinciali. Sull’altro fronte, Di Maio torna a chiedere le dimissioni del sottosegretario indagato per corruzione. “Sulla questione morale il M5S non arretra – scandisce il ministro del Lavoro con un chiaro riferimento al caso Siri – Comunque si chiami il sottosegretario, da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato questo deve essere chiaro“.

Lo scontro per le Europee

DI Maio attacca la Lega anche sul fronte delle Europee, proprio nel giorno in cui Matteo Salvini è in Ungheria per incontrare il primo ministro. “Non ha senso che vieni qui in Italia come fa la Lega a dire ‘combattiamo l’austerity’ e poi ti allei con forze come quella di Orban che quando facevamo la guerra all’austerità, portando avanti quota 100 e reddito di cittadinanza, chiamavano Juncker per chiedergli più austerity per l’Italia“, osserva il vicepremier. Quanto alle elezioni, secondo il capo politico dei 5 Stelle, “il Ppe e il Pse non faranno il 51% e il gruppo parlamentare dove ci sarà il M5S sarà fondamentale, saremo l’ago della bilancia“. “Il tema vero – sottolinea – sarà quanta gente andrà a votare e questo dipenderà dalla percezione di quanto sia stato utile il Parlamento europeo che in questi anni è sempre stato il parcheggio per i trombati della politica”.

Per il vicepremier, inoltre, “la sede di Strasburgo va chiusa: è solo un business, costa decine e decine di migliaia di euro” e gli “sprechi della politica, in Europa, vanno ad intaccare la credibilità delle istituzioni europee”.

Ludovica Colli

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