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Draghi attacca ancora l'Italia: "Spread sale se si va contro le regole Ue"

by Adolfo Spezzaferro
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Francoforte, 16 nov – “I Paesi ad alto debito non devono aumentarlo ulteriormente, e tutti i Paesi devono rispettare le regole dell’Unione”. Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, torna ad attaccare la manovra del governo gialloverde.
La mancanza di consolidamento fiscale nei Paesi ad alto debito – ha sottolineato all’European Banking Congress a Francoforte il governatore centrale, riferendosi ovviamente all’Italia – aumenta la loro vulnerabilità agli shock, che siano auto-prodotti mettendo in forse le regole dell’Unione monetaria, o importati tramite il contagio. Finora, l’aumento degli spread è stato in gran parte limitato al primo caso e il contagio è stato limitato”.
Insomma, è evidente che Draghi sta puntando il dito contro l’Italia, che non intende cedere sulla manovra che alza il deficit al 2,4% per il 2019.
L’inflazione di base dell’Eurozona “continua a oscillare intorno all’1% e deve ancora mostrare una tendenza al rialzo convincente”. Ciò potrebbe avere ripercussioni sull’addio al quantitative easing (misura straordinaria con cui la Bce crea moneta a debito attraverso iniezioni di liquidità, tramite l’acquisto di titoli di Stato e di altre obbligazioni) programmato a fine dicembre.
Infatti, se i dati in arrivo confermeranno la convergenza verso gli obiettivi l’Eurotower procederà come stabilito. Ma “il consiglio ha anche notato che le incertezze sono aumentate” e dunque “a dicembre, con le nuove previsioni disponibili, saremo più in grado di fare una piena valutazione”.
“Non c’è assolutamente alcuna ragione per cui l’espansione dell’Eurozona debba interrompersi improvvisamente. Un rallentamento graduale è normale”, ha detto ancora Draghi, a pochi giorni dai dati che hanno mostrato una crescita stagnante in Italia e negativa in Germania nel terzo trimestre.
Il numero uno dell’Istituto di Francoforte ha spiegato poi che sulla crescita pesa l’effetto sulla fiducia, e gli investimenti delle imprese, che stanno avendo i dazi proposti (dall’amministrazione Usa, ndr) e dunque “dobbiamo monitorare questi rischi sul piano commerciale molto attentamente nei prossimi mesi”.
Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Cesare 16 Novembre 2018 - 12:24

E pensare che il moralozzo ci viene da uno che ha lavorato per la società speculativa Goldman Sachs(come anche Barroso, Monti; Prodi), multata di centinaia di milioni di dollari per avere prodotto titoli tossici che hanno rovinato decine di migliaia di famiglie!!Ovviamente nessuno degli squali responsabili di questa produzione è andato in galera; quella è solo per i sudditi e non per le oligarchie bancarie.
Inoltre la BCE di Draghi è privata ma tuttavia ha in mano i paesi e detta le politiche di austerità(leggi di povertà)dato che i plutocrati si sono arrogati il diritto di produrre a costo zero il denaro che dovrebbero produrre gli stati sovrani che sovrani non sono piu’.Fino a che non torneremo, come prima del 1982, ad una banca centrale prestatrice in ultima istanza che tiene bassi i tassi passivi sul debito pubblico non mettendoci in mano degli speculatori, non risaliremo la china tragica in cui i poteri occulti e loro accoliti nostrani hanno ridotto questo paese

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