Roma, 17 dic – Succede che mentre tutti sono alle prese con le consuete magagne partitocratiche, quelle legate a nuovi assetti di forza interna e ai giochi di potere, un’azienda del calibro di Telecom non solo venga depredata da soggetti stranieri, ma che nel più totale disinteresse esca fuori dalla vigilanza italiana e dall’autorità di controllo.
In qualsiasi altra nazione la disciplina se non il potere di comando delle telecomunicazioni è uno di quegli aspetti ritenuti vitali, strategici e non solo per la competitività, visto che, come nel caso di Telecom, molte di queste realtà conservano e possiedono la rete di base della telefonia.
Succede che mentre la politica è impegnata in altri affari e l’opinione pubblica debitamente distratta, una società americana – la BlackRock, maggiore casa di investimento al mondo che gestisce un patrimonio di quasi 2500 miliardi di euro – aumenta in gran segreto le sue quote di partecipazione in Telecom senza avvisare autorità e istituti di controllo competenti. E così per l’ennesima volta è la magistratura a dover intervenire su sollecito della Consob, l’istituto che vigila sulla Borsa italiana, che avrebbe fatto partire l’informativa verso la Procura di Roma proprio per verificare eventuali anomalie nella vita societaria dell’azienda telefonica.
I dubbi sono sorti allorquando la Securites Exchange Commission (Sec), la Consob americana, ha pubblicato nei giorni scorsi il dato, secondo cui la BlackRock detiene 1.360.108.064 di azioni della compagnia italiana, pari al 10,14% del capitale di quest’ultima. Oltrepassata la quota rilevante del 10%, il fondo americano avrebbe avuto l’obbligo di comunicare il dato alla Consob, ma ciò non è avvenuto. Adesso, si apre l’ipotesi che vi sia stata una manipolazione informativa del mercato, anche se nelle ultimissime ore ci ha pensato la stessa BlackRock a chiarire di essere in possesso del 7,7895 di Telecom. La quota del 10% viene ritenuta per le nostre normative soglia rilevante, con diritto di voto in assemblea e l’obbligo di comunicazione.
E’ probabile che il raddoppio della quota di BlackRock sia avvenuto in specifiche sedute. Il 29 novembre, quando passarono di mano oltre 38 milioni di azioni Telecom, il doppio della media giornaliera, e il 10 dicembre, quando i titoli scambiati furono ben 47,8 milioni. Il motivo di questo aumento nel capitale è anch’esso tutto da chiarire, anche se una spiegazione potrebbe esservi già e verrà probabilmente discussa nel corso dell’assemblea che si terrà il prossimo 20 dicembre.
L’attuale vicenda azionaria di Telecom è ancora una partita tutta da giocare con Telco che controlla il 22% del gruppo. Telco è la scatola finanziaria che diventerà il veicolo attraverso il quale gli spagnoli di Telefonica vogliono controllare l’azienda italiana, ma gli azionisti di minoranza chiederanno alla prossima assemblea la revoca del Cda e degli amministratori in quota Telco per conflitto di interesse. Sempre all’assemblea del 20 potrebbe essere nominato il successore di Franco Bernabè, dimessosi da presidente due mesi e mezzo fa.
In tutto questo caos la cronica latitanza del governo, che per bocca dello stesso Enrico Letta, aveva definito l’affare Telecom come una mera questione di una realtà aziendale privata dove lo Stato non avrebbe dovuto intervenire e il timido tentativo di Cassa Depositi e Prestiti che ha provato a interloquire con Telecom senza riuscirci.
Giuseppe Maneggio