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Fedriga come il Pd: "No al corteo di CasaPound a Trieste"

by Eugenio Palazzini
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Trieste, 20 set – Il corteo di CasaPound a Trieste non s’ha da fare, ma siamo certi che si farà. Il movimento della tartaruga frecciata ha abituato tutti a fregarsene degli anatemi e da dieci anni manifesta quando vuole e dove vuole, in modo pienamente legittimo, corretto, senza mai provocare alcun problema di ordine pubblico. A differenza di chi vorrebbe impedire a Cpi di scendere in piazza perché ormai la piazza è abituato a non viverla, rinchiuso nell’odio ideologico pregiudiziale e fuori tempo massimo.
Di solito però, quando CasaPound decide (spesso e per vari motivi) di fare un corteo, si svegliano dal torpore gli zombie dell’antifascismo che, in preda a una singolare forma di epifania allucinogena, tentano in ogni modo di calpestare un basilare principio della democrazia di cui oltretutto pretendono di ammantarsi: la libera manifestazione del pensiero. Stavolta, oltre ai soliti noiosi strilloni di sinistra, a mettere il broncio ci ha pensato pure il Presidente leghista del Friuli Venezia Giulia. Massimiliano Fedriga ha infatti deciso di allinearsi al dogma antifascista: “A me non preoccupa una sfilata – ha osservato – a me preoccupa negare dei valori e i valori che sono rappresentati da chi ha lottato per la libertà, e i diritti sono valori fondamentali e quindi ho tenuto a ribadirli anche ieri perché è stato uno sfregio, una vergogna quanto avvenuto con l’annuncio delle leggi razziali”.
Cosa c’entrino i diritti fondamentali, i valori (così, un generico “valori” buttato là come fossero calorie) e soprattutto le leggi razziali, con una manifestazione di un movimento politico che si candida da anni alle elezioni, non è dato sapere. Soprattutto se la manifestazione in questione è stata organizzata da CasaPound in occasione dei cento anni della vittoria italiana nella Grande Guerra. Già, chissà se a dar fastidio a qualche leghista è proprio questo: che si ricordi a tutti che l’Italia è una, che ha una storia gloriosa, che i nostri nonni hanno combattuto sventolando un tricolore e che evidentemente c’è ancora chi, di tutto questo, ne va orgoglioso. Forse a chi, dopo aver scippato lo slogan “Prima gli italiani” proprio a CasaPound, è cauto persino nel definirsi italiano e si vergogna a scendere in piazza con in mano una bandiera tricolore, dà fastidio che a Trieste si ricordi che il nostro popolo ha combattuto per affermare un valore, questo si, su tutti: quello della nazione unita e sovrana.
A chi poi come Roberto Dipiazza, sindaco della città che corre lungo l’altipiano del Carso, si definisce “profondamente contrario a manifestazioni di questo tipo”, evidentemente sfugge del tutto il senso della propria storia. A scanso di equivoci, e per tutti i prossimi flagellanti di se stessi, a novembre si festeggia la Vittoria italiana, non la mera fine della guerra. Purtroppo alla leopoldina Debora Serracchiani non sarà facile spiegare neppure questo: “Non dimentichiamo mai che Trieste è diventata grande – ha sentenziato l’esponente del Pd- quando ha saputo attrarre genti diverse, farle convivere e integrarsi in un tessuto civile”. Approntate un Bignami apposito per la Serracchiani, è sufficiente una monografia elementare che le spieghi quel minimo di storia che dovrebbe conoscere: Trieste è tornata alla civiltà quando sono stati cacciati a calci nel sedere i barbari che infoibavano gli italiani, altro che convivenza tra genti diverse.
Eugenio Palazzini

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3 comments

Raffo 20 Settembre 2018 - 9:46

È un errore gravissimo,dispiace, poiché fedriga spesso dice cose di buon senso………ma CP è troppo grande e forte anche per un partito come la lega che in ogni caso ha fermato i barconi ripieni di fecciaglia africana analfabeta…………una occasione persa.

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Saverio Gpallav 20 Settembre 2018 - 10:38

simul stabunt simul cadent.. il fascismo degli antifascisti fuori tempo massimo è la migliore garanzia per la perpetuazione di movimenti che si dicono ispirati a una ideologia ormai secolare ma di cui in realtà si limitano ad emulare solo gli aspetti esteriori

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Giorgio 21 Settembre 2018 - 9:08

Io credo che il “dialogo” presente nei commenti pieno di parolacce ed odio sia da cancellare perchè non da’ nulla al PN.

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