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Fico e la crisi esistenziale del M5S: “Non so più chi siamo e dove andiamo”

by Eugenio Palazzini
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Roma, 30 mag – Da presidente della Camera il grillino Roberto Fico ha vestito sovente i panni dell’ex presidentissima Laura Boldrini. Dalle sparate antifasciste alla lotta al nazifascismo, l’imparzialità del ruolo istituzionale è stata così oscurata dai pronunciamenti del compagno a Cinque Stelle, che ha tentato di spostare l’asse del suo movimento sempre più a sinistra. Il risultato elettorale della netta virata pentastellata è sotto gli occhi di tutti, un dimezzamento dei voti rispetto alle politiche di marzo 2018 che ha ridimensionato le ambizioni plebiscitarie delle piazze riempite con i Vaffa e le accuse alla casta.

Oggi Fico difende il compare di naufragio Di Maio, resta aggrappato alla zattera ma sembra piuttosto confuso sulla situazione interna al movimento: “E’ da vecchia politica mettere in discussione il capo politico dopo una sconfitta – ha dichiarato il presidente della Camera durante l’assemblea degli eletti M5S- Almeno abbiamo un vertice, il problema è che mancano gli altri”. C’è un presunto capo ma non ci sono ufficiali? “Dobbiamo riprendere i nostri valori e capire quali sono quelli fondanti”, ha precisato. Ecco, ma quali sono i valori dei grillini? A sentire Fico non lo sanno neppure loro.

Dramma esistenziale

“Se io devo dirvi oggi che cosa siamo, se devo fare una radiografia di questo Movimento, la mia risposta è che non lo so. Non lo so più che cos’è questo Movimento“, è quanto poi avrebbe detto Fico, stando a quanto appreso dall’Andkronos. Parole che oltretutto avrebbero ricevuto l’apprezzamento dei parlamentari pentastellati. Una crisi esistenziale totale, al punto da essere letta dagli stessi che la vivono, paradossalmente, come lodevole. Ma se i capi stessi del movimento non sanno definire il movimento, come possono ricevere consensi dai cittadini?

Se fossi fuori dal Movimento, lo potrei votare questo Movimento se non comprendo che cosa è? Quali sono i nostri valori e i nostri principi?”, si è chiesto difatti Fico. “Non dobbiamo abdicare ai nostri principi, i nostri valori. Se io conosco i miei valori, non me li ‘scamazza’ nessuno. La nostra identità oggi qual è, chi siamo, dove stiamo andando? – ha domandato ancora l’esponente grillino – In un mare in tempesta vince chi ha più identità, è come un’ancora nel mare agitato. E noi questa l’abbiamo persa”. Chi siamo, cosa portiamo, dove andiamo? Un fiorino.

Eugenio Palazzini

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1 commento

Cesare 30 Maggio 2019 - 10:09

I valori dei grillini? E’ un valore l’ appoggio ai gay e la lotta alla famiglia tradizionale? O il silenzio di fronte ai banchieri stranieri proprietari della moneta privata?E’ un loro valore l’appoggio recente di Di Maio al limite di deficit del 3% inventato di sana pianta da Mitterand cosi muoriamo d’austerità? Forse la deindustrializzazzione del paese con la decrescita felice, ovviamente non applicabile al comico buffone milionario? O forse la piattaforma rousseau che alcuni hanno detto essere truccata per favorire il cerchietto magico?

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