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Fondi russi alla Lega, Salvini avverte i 5 Stelle: “Troppi attacchi, così non si va avanti”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 18 lug – Occhi puntati su Matteo Salvini, mentre aumenta il pressing sul caso dei presunti fondi russi alla Lega. I 5 Stelle – alleati di maggioranza – e il Pd chiedono a gran voce che il leader del Carroccio riferisca in Aula. Lui dice che risponderà al question time, ma gli fanno notare che non è la stessa cosa. Allora il vicepremier ribadisce: “Non abbiamo visto, chiesto o preso un euro fuori posto”. E a proposito del premier Giuseppe Conte, che il 24 riferirà in Senato dell’affaire russo, Salvini replica: “E’ una domanda che mi sono fatto anche io. D’ altronde, Conte ribadisce ogni giorno che è il presidente del Consiglio. Io non mi alzo la mattina dicendomi ‘Matteo, sei ministro dell’Interno’”.

Salvini: “Il governo? Sta al M5S farlo andare avanti”

“Detto questo, andrò in Parlamento a ribadire quello che ho sempre detto” ha poi assicurato il vicepremier, intervistato dal Corriere della Sera. “Non c’è nessun presunto finanziamento e continuerò a sostenere questa tesi” ha aggiunto. “Mi fido delle persone che mi sono vicine – ha detto riferendosi a Savoini e D’Amico – Se poi qualcuno sbaglia, con me paga doppio”. Ma, “sulla fantasia o sulle ipotesi io non condanno e non scarico nessuno”. Certo, ammette Salvini, se i 5 Stelle continuano con questi attacchi, sarà difficile andare avanti. E quando gli chiedono “Allora cade il governo? Si sente tradito dagli alleati?”, lui risponde: “E’ una scelta dei 5 Stelle, le cose o si fanno o non si fanno. Mi auguro che il loro voto a Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti. Il buongiorno si vede dal mattino e io non so se Ursula von der Leyen sta lì che aspetta di fare crescere l’Italia. Fra qualche mese chiederemo conto a chi l’ha votata, perché avremmo potuto cambiare la storia”. E’ l’avvertimento del leader della Lega.

Conte: “Riferirò sul caso dei presunti finanziamenti”

“E’ stato chiesto anche a me di riferire” sul caso dei presunti finanziamenti alla Lega “e io riferisco perché, quando le forze parlamentari chiamano, il governo risponde per trasparenza nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti” ha detto il premier Conte. “Ho una concezione sacrale del Parlamento e delle istituzioni”, per questo il 24 riferirà in Parlamento.

Fico invia richiesta di informativa urgente a Fraccaro

Non poteva mancare poi la lettera del presidente della Camera, il “compagno” a 5 Stelle Roberto Fico, al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro: “Gentile ministro, mi riferisco alla richiesta di un’informativa urgente del vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sui rapporti tra membri del suo staff e partiti e imprese russi, con particolare riguardo al ruolo del presidente dell’associazione culturale Lombardia-Russia, avanzata in Assemblea dai rappresentanti dei gruppi del Partito democratico e Liberi e Uguali e della componente politica Più Europa del Gruppo Misto nelle sedute del 15 e 16 luglio scorso. Tale richiesta, peraltro, era stata precedentemente avanzata dal deputato Fiano nella seduta del 10 luglio ed era stata tempestivamente trasmessa secondo le ordinarie procedure al Governo”. Insomma, tutti i nemici della Lega ben schierati. E il M5S intercede per loro. “Nella riunione della Conferenza dei Presidenti di Gruppo, appositamente convocata lo stesso 16 luglio, ho ricordato come, a seguito delle suddette richieste – si legge ancora nella missiva -, mi fossi personalmente attivato nei Suoi confronti nella stessa giornata del 15 luglio, rinnovandole in quella sede l’invito a darvi seguito. Poiché Ella ha informato la Conferenza di avere già provveduto ad inoltrare le richieste di informativa al ministro dell’Interno, ma di non averne ricevuto ancora risposta, mi sono determinato a reiterarle con questa lettera l’invito nell’auspicio che il governo possa attendervi in tempi rapidi“.

Proseguono le indagini: Meranda indagato, perquisita la casa di Vannucci

Le indagini della Procura di Milano intanto si estendono ad altri protagonisti del meeting dello scorso ottobre all’Hotel Metropol di Mosca, con la presunta trattativa italo-russa sulla presunta compravendita di tre milioni di tonnellate di petrolio che avrebbe dovuto, questa è l’ipotesi dell’accusa, fare arrivare alla Lega 65 milioni di dollari. Trattativa poi sfumata ma che è stata registrata in diretta da uno sconosciuto. Oggi infatti la Guardia di finanza ha perquisito gli altri due italiani che oltre a Gianluca Savoini, il presidente dell’associazione Lombardia-Russia che risponde di corruzione internazionale, erano presenti al meeting nell’albergo di lusso moscovita. Le Fiamme Gialle si sono presentate a casa e in un deposito dove Gianluca Meranda, legale espulso nel 2015 dalla loggia massonica, ha trasferito i suoi documenti visto che da qualche mese ha dovuto lasciare pure lo studio romano dove lavorava perché non pagava l’affitto. Nel corso del blitz gli è stata notificata una informazione di garanzia.     Nel pomeriggio, inoltre, i finanzieri di Milano hanno fatto visita a Francesco Vannucci nella sua villetta a Suvereto (Livorno), un paese dell’alta Maremma, dove l’ex banchiere 62enne vive con l’anziana madre. E’ stato lui a chiarire di essere il terzo uomo italiano presente all’incontro al Metropol “in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda”. Incontro che, a suo dire, avrebbe avuto uno scopo “prettamente professionale” e che “si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti di affari”.

Adolfo Spezzaferro

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Primo 18 Luglio 2019 - 1:06

Con il 37% della Lega più la Meloni puoi fare un vero governo.. senza se e senza ma…!!! Molla sti 5 stalle…!!!

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