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Gatto “lanciato” in conferenza stampa ai Mondiali, le Ong crocifiggono il Brasile: “Faremo causa”

by Cristina Gauri
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gatto brasile

Roma, 12 dic — Un milione di real, circa 180mila euro per aver preso un gatto per la collottola e averlo fatto scendere (ma tutti dicono «lanciato») dal tavolo della conferenza stampa: è quanto alcune Ong chiedono come «risarcimento» alla Confederação Brasileira de Futebol (CBF), contro la quale è stata intentata una causa per l’episodio le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Nel corso della conferenza stampa dei verdeoro, prima del match con la Croazia, un felino si era accoccolato sul tavolo dove i giocatori erano seduti per rispondere alle domande dei cronisti. Giudicando che non fosse né il luogo né il momento adatto per la siesta di un micio, il responsabile della comunicazione brasiliana aveva preso il felino per la collottola spingendolo via dal piano di appoggio.

Prendere i gatti per la collottola ti costa

Tanto rumore per nulla, ché il gatto non aveva sofferto alcun trauma essendo atterrato sulle quattro zampe ed essendo la presa per la collottola la più naturale e indolore per un felino dimestico. Non l’hanno pensata così i presenti e gli spettatori di tutto il mondo, a cui non pareva vero di poter sollevare una cagnara — perdonate il gioco di parole — per una presunta mancanza di gentilezza nei confronti di un gatto. La faccenda però non risulta chiusa: scemato il solito clamore mediatico, un gruppo di Ong in collaborazione con il Forum nazionale per la protezione e la difesa degli animali ha intentato una causa contro la Confederação Brasileira de Futebol. 

Le Ong all’attacco

«Promuovere il cambiamento nella società fa parte dei nostri valori. Non possiamo quindi normalizzare situazioni che violano il diritto degli aninali, sia in Brasile o in qualsiasi altro Paese», spiega sui social il Forum nazionale per la protezione e la difesa degli animali. «Tutti seguiamo attoniti la posizione dell’addetto stampa contro un gatto nella conferenza stampa del CPF e non possiamo tacere di fronte a questo atteggiamento». Poi, l’annuncio: «Abbiamo intentato un’azione civile pubblica in collaborazione con altre Ong chiedendo le scuse pubbliche della CBF, la somministrazione di un corso di diritto animale per i dipendenti della CBF, oltre alla condanna per danno morale collettivo per un importo di 1 milione di real (circa 180 mila euro). Cifra che, in caso di condanna, NON andrà alle Ong ma sarà devoluta a un fondo dove sarà utilizzato a beneficio della collettività». 

Cristina Gauri

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1 commento

Rino 12 Dicembre 2022 - 8:45

Ormai quando ammazzano un palestinese non fa manco più notizia, tanto che non ritrovi l’informazione nemmeno nei tg. Invece vuoi mettere quanto è grave prendere un gatto per la collottola (come fanno tutti i veterinari) e farlo scendere dal tavolo sulle proprie zampe (ammortizzate eh!)….

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