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Gentiloni l’imbonitore spinge l’Italia verso la trappola del Mes (e il Pd esulta)

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 28 set – Paolo Gentiloni torna alla carica e serve un assist perfetto al Pd sul fronte del Mes, il prestito-trappola Ue per le spese sanitarie. L’Italia è uno dei Paesi europei che avrebbe un vantaggio maggiore nel richiedere il Mes, assicura il commissario Ue per l’Economia. L’esponente dem sottolinea che questi soldi l’Italia li deve chiedere per migliorare il sistema sanitario. Insomma, sembra di sentire il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che da tempo è in pressing sul premier Giuseppe Conte. Pressing aumentato dopo l’affermazione del Pd alle regionali e la debacle del M5S, fino ad ora contrario al Mes (ma adesso con scarsa voce in capitolo).

Il commissario Ue fa l’imbonitore

“Ho ripetuto più volte che il lavoro che abbiamo fatto a Bruxelles è stato quello di togliere le condizionalità che erano nei programmi economici generali dello scorso decennio, quindi oggi questa linea di credito non è soggetta a condizionalità. La decisione spetta ai singoli governi – fa presente Gentiloni – ma l’Italia ha bisogno di migliorare il proprio sistema sanitario, che ha dato ottima prova durante la crisi ma ha messo in luce necessità di miglioramenti. Certamente l’Italia è tra i Paesi che possono avere un vantaggio maggiore rispetto ad altri visti i tassi di interesse” che sarebbero applicati al prestito, ribadisce il commissario Ue da vero imbonitore. Viene da pensare che all’oste (di Bruxelles) non bisogna di certo chiedere se il vino (in prestito) è buono.

Pd in pressing: “Conte parli chiaro sul Mes”

Il disegno del Pd è quello di vincolare l’Italia a Bruxelles mettendo ulteriormente al sicuro il governo giallofucsia. Certo, il prezzo da pagare è il commissariamento dell’economia nazionale. Ma l’ipotesi più che probabile della Troika in casa non spaventa i dem, così supinamente filo-Ue e terrorizzati di perdere la poltrona. “Il Pd esce come il vero vincitore delle regionali e deve prendere il timone della legislatura imprimendo al governo una svolta decisa. Dall’assistenzialismo si deve passare alla cultura del lavoro, dai prepensionamenti ad occuparsi dei giovani, dal caos alla gestione ordinata dei migranti: non c’è solo Quota 100. Conte deve dire parole altrettanto chiare sul Mes, sul reddito di cittadinanza e sui decreti sicurezza”. Così l’europarlamentare dem Alessandra Moretti al Tg4 rincara la dose di pressing sul premier. A sentire poi il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova, il più filo-Ue e anti-italiano dei partiti presenti nel nostro Paese, ora il governo giallofucsia non ha più scuse per rimandare ancora. “Per dimostrare un po’ sincerità nel cambio di passo sarebbe bene che la maggioranza imponga a Conte l’immediata richiesta di accesso ai fondi del Mes“, commenta Della Vedova.

Salvini: “Mes fregatura. Se fosse vantaggioso perché nessun Paese Ue lo richiede?”

“Il Mes è una partita chiusa, è una fregatura. Ci sono tante altre maniere meno pericolose e più dirette, se poi fosse veramente così vantaggioso qualcuno mi spieghi perché nessun Paese europeo usa i soldi del Mes“, taglia corto il leader della Lega Matteo Salvini intervenendo al programma Aria Pulita su 7Gold Tv. A tutt’oggi in effetti l’unico Stato membro ad aver richiesto il prestito-trappola Ue è Cipro.

Adolfo Spezzaferro

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