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Governo, Salvini detta l’agenda: “Sicurezza e tasse, il resto viene dopo”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 28 mag – “Agli alleati dei 5 Stelle e al presidente del Consiglio chiedo coraggio e visione per il futuro, non la piccola gestione quotidiana che i leader europei hanno chiesto ai popoli negli anni passati e comunque vada Lega e 5 Stelle hanno ben più del 50% dei consensi. Chiusa la campagna elettorale, chiuse le polemiche”. Così il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, ospite questa mattina di Rtl 102.5, ribadisce che il governo va avanti (con la Lega che detta l’agenda, ovviamente). Salvini ricorda che “negli ultimi dieci anni seguendo le letterine, i vincoli, Monti, la Fornero, l’austerità, i tagli, i regolamenti, il debito è aumentato di 655 miliardi”. Una chiara dichiarazione d’intenti, quindi, nei confronti di Bruxelles circa i vincoli di bilancio (che come è noto il Carroccio non intende rispettare).

“Sicurezza e tasse: tutto il resto viene dopo”

L’agenda del governo verdegiallo è quindi “sicurezza e tasse: tutto il resto viene dopo”, come spiega il viceprmier. Salvini poi ricorda che il decreto Sicurezza “è pronto, era pronto già la scorsa settimana”. Quanto alle tasse, “al Paese – è convinto – serve uno choc fiscale. Dobbiamo abbassare le tasse, non tutto a tutti, però l’obiettivo c’è nel contratto di governo, il 15%, serve una cura Trump, una cura Orban, uno choc fiscale positivo per far ripartire il Paese“.

“Nessun ultimatum a Di Maio”

Nessun ultimatum a Di Maio” assicura il vicepremier, quando gli viene chiesto di commentare il titolo di Repubblica che dice che Salvini, dopo la vittoria alle europee ora darà “30 giorni a Di Maio”. “Noi ci faremo trovare pronti”, risponde poi alla domanda se la Lega, dopo i risultati elettorali, si prepari a governare Roma. “Io da ministro per i romani – aggiunge Salvini – sto cercando di fare di tutto, mandando poliziotti, telecamere, facendo direttive. Poi il giudizio sul sindaco lo danno gli elettori quando votano”.

“Spero che dalla Ue nessuno ci mandi ‘letterine'”

“Spero che non ci sia nessuno in Europa che mandi ‘letterine'”, dice poi a Rtl 102.5, a proposito della lettera che la Commissione Ue starebbe per inviare all’Italia per il debito. “Adesso vediamo se arriva la letterina – commenta ancora – e ci multano per i debiti del passato chiedendoci tre miliardi. Vi pare che in un momento storico in cui c’è una disoccupazione giovanile del 50% in alcune regioni italiane, in cui dobbiamo assumere in fretta medici e infermieri, da Bruxelles qualcuno in nome di regole del passato ci chieda tre miliardi di multa e a settembre 20 miliardi di aumento di tasse? Ogni mia energia sarà usata per cambiare queste regole vecchie e superate. Il voto di domenica è stato una sfiducia nei confronti dell’Europa fondata sui tagli. Ora, se vogliono, i leader si mettono al tavolo e mettono al centro il lavoro, il tasso di disoccupazione, l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”.

M5S tiene botta e il centrodestra va in pressing

Se i 5 Stelle non possono che restare in sella – tornare ora al voto potrebbe infliggere al Movimento una sconfitta devastante – con il rischio di venire fagocitati dall’alleato leghista, intanto, nel centrodestra Fratelli d’Italia va in pressing e ribadisce che ormai questo esecutivo è stato bocciato dagli italiani. E che quindi bisogna tornare alle urne. Più “morbida” Forza Italia, con Silvio Berlusconi che ribadisce che “l’unico progetto credibile e vincente è quello del centrodestra unito”. Salvini però ripete che lui sarà leale e che il suo obiettivo resta l’attuazione del programma di governo sancito dal contratto. Ma chiarisce che ora non c’è più tempo da perdere. Insomma, l’alleato pentastellato è avvertito: “Se si vuole andare avanti, è così che si deve fare, ma se da domani si ricomincia con i ritornelli, e allora no…”, è l’aut aut del leader della Lega.

Adolfo Spezzaferro

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