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Governo spaccato sull’Autonomia. Lega accusa: “Invece di andare avanti si va indietro”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 11 lug – Roma, 11 lug – Governo verdegiallo di nuovo ai ferri corti sul fronte delle Autonomie. “Sull’autonomia invece di andare avanti si torna indietro”. “I Cinque Stelle condannano il Sud all’arretratezza“. Così fonti della Lega lamentano lo stallo durante il vertice sull’autonomia differenziata a Palazzo Chigi alla presenza del premier Giuseppe Conte, dei vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e di altri esponenti del governo, tra cui i ministri Danilo Toninelli e Giulia Grillo.
Immediata la replica pentastellata. “Si va avanti, ma nessuno spezzatino della scuola. Non lo permetteremo”. “Noi non permetteremo di spaccare il Paese“, riportano fonti qualificate del Movimento 5 Stelle, presenti al tavolo a Palazzo Chigi, rispondendo così alla denuncia del grave rallentamento sulla riforma delle autonomie.

5 Stelle: “Inaccettabili gabbie salariali”

“Al vertice sull’Autonomia oggi la Lega ha proposto di inserire le gabbie salariali, ovvero alzare gli stipendi al Nord e abbassarli al Centro-Sud. Per il M5s è totalmente inaccettabile. Una simile proposta spaccherebbe il Paese e la consideriamo discriminatoria e classista.
Impedirebbe ai giovani di emanciparsi, alle famiglie di mandarli a studiare in altre università. Diventerà difficile e costoso anche prendere un solo treno da Roma a Milano”. E’ l’accusa da parte di fonti pentastellate.
“Tra l’altro – proseguono le stesse fonti sempre a proposito della proposta sulle gabbie – è già stata in vigore in passato con pessimi risultati e, giustamente, venne abolita nel ’72. Reintrodurla significa riportare l’Italia indietro di mezzo secolo. Follia pura“.

Intanto l’incontro è stato sospeso per consentire ai ministri presenti di poter partecipare al voto in Senato sul taglio dei parlamentari.

Zaia: “Voglio l’autonomia prevista dalla Costituzione”

Questa è una grande riforma. Firmerò cose serie“, dice Luca Zaia. Il presidente della Regione Veneto, ad Agorà Estate su Rai Tre, poi avverte: “Io voglio un’autonomia vera, l’autonomia che e’ prevista dalla Costituzione, l’autonomia che molti di quelli che parlano non conoscono. Penso anche a molti illustri componenti di questa maggioranza quando sento qualche grillino che dice ‘eh Zaia non può pretendere 23 materie'”. Il governatore leghista incalza: “La politica del Bignami non aiuta e molte dichiarazioni vanno in quella direzione. Quando tu dici che non vuoi un Paese di serie A o di serie B vuol dire che non hai letto il provvedimento”.

Di Maio: “Finché ci sarò io, nessuno spaccherà il Paese in due”

“Stiamo lavorando per rendere il testo assolutamente equilibrato che non penalizzi le regioni del Centro Sud”. Così il vicepremier Di Maio in una intervista pubblicata oggi da La Gazzetta Del Mezzogiorno, quotidiano di Bari. “Fino a quando ci sarò io, nessuno spaccherà il Paese in due – dice Di Maio – Stiamo lavorando per un’autonomia che sia equa, in sintesi non possiamo permettere che alcune regioni si arricchiscano a discapito di altre. Io non abbandono nessuno. Siamo eletti per tutelare tutti i cittadini, da Nord a Sud”.

Sulle conseguenze dell’autonomia sulla scuola, Di Maio infine afferma: “Stiamo facendo vari incontri per risolvere tutte le criticità che ci sono. Un nodo da sciogliere e’ proprio quello dell’istruzione. Sui concorsi regionali ci potrebbe essere un rischio di incostituzionalità. Per me – prosegue il capo politico del M5S – il testo deve essere perfetto, senza sbavature. Non possiamo permettere di creare scuole di serie A e scuole di serie B. Questo per me è un principio cardine”.

In attesa che sull’impasse si pronunci il leader della Lega, resta il fatto che se i due soci di maggioranza resterano sulle loro posizioni, l’Autonomia non si farà.

Adolfo Spezzaferro

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