Home » La guerra di Berlusconi a Salvini: l’ex Cav sembra De Benedetti

La guerra di Berlusconi a Salvini: l’ex Cav sembra De Benedetti

by La Redazione
3 comments

Roma, 21 mag – Berlusconi non è uno che si accontenta della panchina (appoggio esterno all’esecutivo gialloverde). E non è nemmeno un anziano nonnetto che dà da mangiare ai piccioni o si mette a osservare i cantieri (e francamente sarebbe pure ora). No, Berlusconi, nonostante abbia 81 anni suonati, vuole rimanere l’ago della bilancia della politica italiana. E non gli va proprio giù che Salvini gli abbia soffiato la leadership del centrodestra e ora stia formando il governo con i Cinque Stelle capitanati da Di Maio. Per questo Silvio, superato proprio sul suo terreno prediletto (il populismo), ha ora deciso di vestire i panni del pompiere. Per farlo, si è addirittura proposto come garante dell’Ue in Italia: da denunciatore ossessivo compulsivo del «golpe del 2011» ad affossatore di ogni politica sovranista.
Ad avergli dato nuovo slancio è stata sicuramente la riabilitazione arrivata dal Tribunale di Milano, che lo ha reso di nuovo eleggibile. Di qui la guerra ormai dichiarata a Salvini. Una guerra combattuta con tutte le armi mediatiche di cui l’ex Cav dispone. Dapprima ha «cacciato» dal palinsesto Mediaset i vari Del Debbio, Belpietro e Giordano: troppo populisti, troppo vicini all’elettorato tipico di Salvini e Cinque Stelle. E ora, reinventandosi novello De Benedetti, in questi giorni il Giornale sembra quasi trasformato in Repubblica. Il quotidiano diretto da Sallusti, solitamente tra i pochi ad offrire una visione scevra dal politicamente corretto, da qualche giorno sta conducendo una campagna che mira a screditare il nuovo esecutivo agli occhi del suo pubblico. Nell’ultimo editoriale del direttore, si legge ad esempio: «Nelle prossime ore dovrebbe partire il governo Cinque stelle sostenuto dalla Lega. Ma ancora manca il nome del primo ministro, e questo la dice lunga su che razza di pateracchio si stia per mettere in piedi. […] Già, perché il futuro premier sarà un signor Nessuno a prescindere dal suo nome. […] Mi chiedo: ma è mai possibile che la settima potenza mondiale debba affidarsi a Conti, Roventini, Bonafede, Spadafora o simili sconosciuti privi di legittimazione popolare, esperienza politica e autorevolezza internazionale?».
Chi sia questa figura con «esperienza politica» e «autorevolezza internazionale», ce lo ha spiegato, sempre sul Giornale, il deputato di Forza Italia Marta Fascina, che addirittura ha invocato l’ingerenza di Mattarella: «Il presidente della Repubblica sta rinunciando all’esercizio delle sue prerogative costituzionali, svilendo il suo ruolo e rappresentandolo agli occhi della opinione pubblica come sterile figura notarile, mero esecutore materiale di decisioni, valutazioni ed accordi altrui. La prima carica dello Stato, che in passato ci ha abituati a prese di posizioni anche forti con la rinuncia alle nomine di ministri sgraditi, al reiterato rinvio alle Camere di leggi e a una costante moral suasion in ogni ambito, oggi vergognosamente tace, assuefatta al volere arbitrario di capi partito bramosi di poltrone e di potere, capaci di imporre premier, ministri e programmi senza che dalle stanze del Quirinale si batta ciglio. Un capo dello Stato che ancora non motiva le ragioni per le quali avrebbe inviato un governo “neutrale” alle Camere pur sapendo che non avrebbe avuto i voti, e non invece un governo di centrodestra espressione della volontà della maggioranza degli italiani; un capo dello Stato che nemmeno di fronte alla riabilitazione dell’unico leader autorevole e unico protagonista della politica internazionale ad aver presieduto per tre volte il G8 come il presidente Silvio Berlusconi, ha avuto la minima tentazione di conferire al centrodestra unito (che ha vinto le elezioni) la possibilità di prendere il timone di un Paese, può essere ancora considerato una garanzia per il popolo italiano, un’àncora di salvezza, un argine al dissolvimento delle più elementari regole di grammatica politica, economica e costituzionale? L’unica scialuppa di salvataggio viene dal presidente Berlusconi, forzatamente e ingiustamente tenuto in panchina per 5 anni. A colpi di Stato silenziosi e non violenti abbiamo già assistito troppe volte nell’ultimo quarto di secolo, ora sarebbe il momento di rispettare e far rispettare la volontà popolare». A quando la richiesta di intervento dell’Armata rossa?
Elena Sempione

You may also like

3 comments

Martino 21 Maggio 2018 - 11:14

Non avrei mai immaginato che sarei finito per odiare Berlusconi. D’altronde non immginavo che fosse così vile. Spero che muoia.

Reply
Giorgio 21 Maggio 2018 - 2:11

Se fosse un detersivo sarebbe l’acido muriatico … a destra prima ha sostenuto il piu’ grande errore umano di Giorgio Almirante (fini g.), ha perso l’occasione di aiutare a crescere e diffondere una cultura di destra e poi ha raso al suolo con programmi da lobotomia la dignità del nostro popolo, ha portato in piazza la sua vita sessuale e famigliare allontanando e /o disgustando milioni di elettrici/elettori, per finire dopo queste elezioni è diventato un super paladino, a fianco del figlio adottivo Renzi, di chi vuole svendere quello che resta del nostro Paese. Ha tante case bellissime gli auguro di godersele e di lasciarci in pace …

Reply
Tony 21 Maggio 2018 - 5:11

…chiaramente la ‘riabilitazione” non è arrivata ”uora-uora” a caso….. se dio esistesse… ma non esiste….

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati