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Il governo apre all'Ue: "Il 2,4% si può abbassare". E i mercati festeggiano

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 26 nov – Si allenta la tensione tra governo gialloverde e Unione europea dopo i negoziati intrapresi in questi giorni dal premier Giuseppe Conte e soprattutto dopo l’apertura sul deficit al 2,4%, che potrà essere ritoccato.
Insomma, dopo l’incontro di sabato sera tra Conte e il presidente lussemburghese della Commissione europea Jean-Claude Juncker, e dopo il Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Ue, la possibilità di un dialogo sulla manovra appare più concreta.
Ieri a Bruxelles, la cancelliera tedesca Angela Merkel, dopo aver chiesto a Conte un “aggiornamento” sulla trattativa della sera prima, ha sostenuto pubblicamente il conseguimento di un compromesso tra il governo M5S-Lega e i commissari Ue, che hanno bocciato la legge di Bilancio per il 2019 ritenendo eccessivo il deficit del 2,4% del Pil a causa del debito stimato al 131% del Pil.
Ebbene, fonti della maggioranza, ribadendo il mantenimento delle politiche di bilancio espansive per la crescita, e confermando che reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni non si toccano, hanno replicato con la possibilità di una correzione del deficit di qualche decimale, che andrebbe incontro alle richieste di Bruxelles.
“Ovviamente spero in un buon esito”, ha dichiarato la Merkel a proposito dei negoziati tra Italia e Commissione Ue, dopo aver chiesto a Conte di “sintetizzargli l’incontro” con Juncker.
Il governo non si appende ai decimali“, hanno comunicato dalla Lega. “Se c’è una manovra che fa crescere il Paese può essere il 2,2, il 2.6… – ha confermato il vicepremier Matteo Salvini in una intervista ad AdnKronos rilanciata da siti online – . Non è problema di decimali, ma di serietà e concretezza”.
Dal M5S hanno fatto sapere che “come abbiamo sempre detto, il tema non è il muro contro muro sul deficit, su cui c’è sempre stato pieno dialogo”, pertanto “non difenderemo i numerini, ma i cittadini“.
L’obiettivo, insomma, è abbassare i toni, evitando uno scontro frontale con Bruxelles. Ma ribadendo la posizione: “E’ essenziale – aggiungono fonti M5S – che gli italiani possano trovare lavoro grazie al reddito di cittadinanza e possano andare in pensione con quota 100. Queste misure e la platea individuata restano uguali“.
Stasera ci sarà un vertice di governo per fare il punto su come ritoccare la manovra senza rinunciare alle misure-bandiera di 5 Stelle e Lega.
Certo, l’apertura di Salvini – finora il più deciso al muro contro muro con Bruxelles – è un chiaro segnale che il leader della Lega non vuole perdere il sostegno degli imprenditori del Nord Italia – fetta importante del suo elettorato – che temono che lo spread troppo alto e le tensioni con l’Ue possano colpire risparmi e finanziamenti.
Per fortuna, stamattina lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha aperto in deciso calo, scendendo a 281 punti, dai 291 punti dell’apertura e dai 308 punti della chiusura di venerdì scorso. È il picco più basso da oltre un mese, precisamente dal 22 ottobre. Anche le piazze finanziarie europee iniziano la settimana in rialzo. Vola la Borsa di Milano, con il Ftse Mib in rialzo del 3%.
Segno che la mossa del governo gialloverde di aprire al dialogo con l’Ue ha convinto i mercati.
Adolfo Spezzaferro

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3 comments

Robi Grosi 26 Novembre 2018 - 10:36

Il Mondo e l’Italia per prima, stanno entrando in recessione, dunque ci vorrebbe una manovra molto espansiva, se all’EU non va bene il 2,4 che Salvini & Co facciano il 6% battendo moneta parallela e che paghino i veri debiti dello stato verso i fornitori, non agli strozzini.
Non sarebbe male anche il reimpatrio immediato di qualche centinaio di migliaia di mantenuti, invece di andare ad accoglierli col tappeto rosso in aeroporto.
Temo che Salvini/DiMaio si pronuci Tsipras in greco.

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Gianni 26 Novembre 2018 - 3:24

SE tu pensi che stampare moneta sia la soluzione informati un attimo sul venezuela e scoprirai che la tua supposizione è priva di fondamento

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alessandra bonanno 26 Novembre 2018 - 12:14

TRADITORI!!!!!

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