Roma, 9 gen – Continua il botta e risposa all’interno del governo sulla questione del possibile sbarco in Italia di una parte degli immigrati ancora bordo delle navi delle Ong Sea Watch e Sea Eye. Dopo l’ulteriore apertura di Conte, che ieri sera ospite di Porta a Porta aveva dichiarato “se non li faremo sbarcare, li andrò a prendere con l’aereo e li riporterò”, non si è fatta attendere la dura risposta di Salvini: “Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’. Scafisti e terroristi: a casa!!!”, ha twittato il ministro dell’Interno abusando dei punti esclamativi per rafforzare il concetto.
I toni, che sull’immigrazione sono già di per sé più esasperati rispetto ad altre tematiche, con l’avvicinarsi della campagna elettorale per le Europee sembrano avere subito un’ulteriore impennata. Salvini non perde occasione per chiamare a raccolta i sostenitori e attaccare i “nemici”: “In tantissimi state ancora twittando con #SalviniNonMollare”. Fantastici, grazie! Ma, soprattutto, mi chiedo: quanto stanno rosicando a sinistra??? Stop scafisti, stop Ong, io non mollo!”. Sulla questione è intervenuta anche Giorgia Meloni, rilanciando la proposta del “blocco navale”, per Fdi “unico modo per stoppare l’immigrazione incontrollata”.
Il cambio di atteggiamento sulla questione sbarchi da parte del premier Conte e del Movimento 5 Stelle, a cominciare da Di Maio, è evidente. Anche Toninelli ed altri “big” pentastellati si sono espressi in contrasto con la linea “dura” di Salvini, segnando una discontinuità con il recente passato, in cui la compattezza della posizione sancita dal contratto di governo giallo verde non era in discussione. Ma con la manovra portata ormai “a casa”, i sondaggi in calo, i dissidenti in aumento e le Europee sempre più vicine, il M5S sembra aver optato per un deciso cambio di rotta.
Davide Di Stefano
