Home » Immigrazione, stop di Salvini alla protezione umanitaria: “Solo per motivi seri”

Immigrazione, stop di Salvini alla protezione umanitaria: “Solo per motivi seri”

by La Redazione
3 comments

Roma, 5 lug – Lo avevo chiesto a gran voce, il mese scorso, il governatore leghista del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga:  “La creazione di hotspot in Africa può essere una soluzione: consente di verificare chi ha diritto e chi non ha diritto. Ma la prima cosa è togliere la protezione umanitaria perché esiste solo in Italia”. Un’anomalia tutta italiana introdotta dal governo Prodi nel 2006 e come giustamente precisato da Fedriga “discrezionale e in molti casi basata sulla povertà”.
Oggi è arrivata la stretta ufficiale del ministro dell’Interno Matteo Salvini, una direttiva firmata ieri e inviata a tutti i prefetti, i questori, la commissione nazionale per il diritto d’asilo e i presidenti delle commissioni territoriali. Scopo precipuo di Salvini è tagliare il più possibile i riconoscimenti della protezione umanitaria. Un intervento governativo doveroso considerato che soltanto nel mese di maggio gli esiti delle richieste di asilo sono stati questi: 7% di status di rifugiato, 4% di protezione sussidiaria e 28% di quella umanitaria. Quest’ultima è una forma di tutela non riconosciuta dalla maggioranza degli Stati membri dell’Ue e che di conseguenza evita di ricollocare buona parte dei cosiddetti migranti.
Lo stesso ministro dell’Interno aveva, peraltro, già annunciato due settimane fa l’attuale direttiva: “I rifugiati veri sono 7 su 100. Andremo a rivedere la protezione umanitaria, il 30% del totale: occorrono criteri oggettivi”. Adesso Salvini invita le commissioni alla “necessaria rigorosità dell’esame delle vulnerabilità degne di tutela” affinché vengano salvaguardati “gli interessi primari della collettività oltre che dei diritti dei richiedenti”. Anche perché, secondo la direttiva “la protezione umanitaria ha legittimato la presenza sul territorio nazionale di richiedenti asilo non aventi i presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale”. In pratica si trattava di uno strumento creato ad hoc per facilitare la permanenza in Italia dei clandestini a cui non veniva riconosciuto lo status di rifugiato.
Eugenio Palazzini

You may also like

3 comments

Frank 5 Luglio 2018 - 5:47

Io non ne sapevo nulla.
Quante cose ha fatto di nascosto questa gentaglia…
Quante leggi hanno modificato di nascosto a nostro svantaggio…

Reply
ANTERO 6 Luglio 2018 - 11:34

O T T I M A M E N T E ! FORZA SALVINI ! W I D S !

Reply
Giovanni 6 Luglio 2018 - 9:47

Ottima cosa! Questi sono quelli che vorrebbero entrare, ma quelli già entrati clandestini sul suolo nazionale italiano: a quando il rimpatrio? Via gli immigrati clandestini che fanno il bello, il brutto e il cattivo tempo come gli pare e piace

Reply

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati