Roma, 26 nov – E’ ufficiale: le imprese italiane non sono soltanto le più tassate d’Europa, ma anche le più tassate al mondo. A conclamarlo sono i dati del rapporto Paying Taxes 2020 di Banca mondiale e PwC, una delle quattro più importanti società di revisione su scala globale. Ebbene, secondo lo studio, il carico fiscale complessivo sulle imprese nostrane è pari al 59,1% dei profitti commerciali (era il 53,1% nella classifica precedente) a fronte di un “peso” globale del 40,5% ed europeo del 38,9%.
In Italia è aumentato il carico contributivo per le imprese
Nel dettaglio, lo studio analizza la facilità nel pagare le imposte in 190 diversi Paesi e fotografa l’incidenza della tassazione dell’attività produttiva nelle singole Nazioni. In Italia, in particolare, è aumentato il Total Tax and Contribution Rate, ossia il carico fiscale e contributivo per le imprese (non la sola pressione fiscale), che è pari al 59,1% dei profitti commerciali, dal 53,1 nella classifica precedente. Il dato, spiega la classifica, “è essenzialmente riconducibile al venir meno degli sgravi contributivi introdotti quale misura temporanea non successivamente stabilizzata”, ossia il contributo di previdenza sociale per i dipendenti neoassunti.
Quanto costa pagare le tasse in termini di tempo
Sono poi 238 le ore impiegate dalle imprese italiane per adempimenti fiscali, un dato inalterato, sostanzialmente in linea con la media mondiale, ma superiore alla media europea. Sono quattordici i pagamenti annuali, mentre sempre in Italia le imprese impiegano 42 ore per la richiesta di rimborso Iva, contro le 18,2 ore della media mondiale e le 7 ore a livello europeo. Il tempo di attesa del rimborso è di 62,6 settimane e copre un periodo di sei mesi che va dall’acquisto del bene alla presentazione della dichiarazione Iva annuale.
Adolfo Spezzaferro
1 commento
…..
se tutti evadono o cercano di farlo,
è semplice autodifesa.
la gente…
tutta,non solo le partite iva,
ne ha piene le tasche di questa anda:
di qualunque colore sia il governo,è almeno dagli anni ottanta che
se ne frega di quello che pensano i suoi cittadini:
e colpevolizza,tassa,pretende,impone,sanziona,
controlla…
dando nel contempo sempre meno servizi,sempre meno giustizia,sempre meno
sanità,meno scuola,meno infrastrutture ecc…
quarant’anni almeno,che lo stato vuole sempre di più,
dando nel contempo sempre di meno:
andrà a finire (come prevedibile,e anche a breve)che resterà senza niente,
per mancanza di cittadini che adempiano alla
loro “parte” di patto sociale.
non ci manca tanto…
vedo piccoli segni dovunque:
gente che viaggia senza assicurazione,patente,
bollo….
gente che non paga multe da decenni,
gente che butta immondizia ovunque perchè si è rotta le scatole,di seguire centomila regole per un servizio di raccolta che è strapagato e sempre più complicato,
gente che si offende se gli vuoi dare lo scontrino fiscale,
gente che più vuoi controllarla e più si ingegna per seppellirsi,
gente che chiude i cc perchè ne ha abbastanza di controlli oppressivi sugli affari suoi,
chiude contatori pur di non pagare canoni in bolletta,
che chiude aziende,
congela partite iva,
delocalizza,
vende a cinesi,
lascia il paese….
oppure semplicemente,tira i remi in barca e
smette di darsi da fare perchè non ne vale la pena.
questo articolo non fa altro che confermare calcoli che saltano agli occhi di qualunque cittadino in grado di sommare:
e di conseguenza,non ci vuole tanto a capire che stiamo andando a sbattere.
personalmente sono anni che sto avvisando…dovunque,
che la misura è colma e la gente è sull’orlo della rivolta fiscale…
(e anche legale,contro uno stato che è oppressivo nella sua mania di controllare tutto,regolamentare tutto,normare tutto…)
e nessuno mi ascolta.
quando poi sarà tardi,come pensano di uscirne?