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Israele si vanta dei suoi “numeri”: “Due civili uccisi per ogni miliziano, un rapporto positivo”

by La Redazione
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Israele palestinesi

Roma, 5 dic – Ora Israele si vanta dei suoi “numeri palestinesi”. Numeri da far accaponare la pelle, visto che secondo il ministero della Sanità di Hamas sono ormai quasi 16mila i morti sulla Striscia di Gaza, in appena due mesi di conflitto. I miliziani della stessa Hamas eliminati sarebbero 5000, dunque il rapporto sarebbe di oltre due vittime civili a uno. Ma per alcune fonti di Tel Aviv si tratta di una “buona notizia”, per così dire.

Cosa ci dice l’ammissione di Israele sui palestinesi uccisi

Innanzitutto, va chiarito questo punto. I numeri delle vittime comunicati da Hamas sono sempre stati considerati da molti “irrealistici”, ma l’unica ragione per cui siano stati interpretati in questo modo è la fonte. Il che, per carità, ci potrebbe pure stare, non fosse che in realtà la conformazione di un territorio così piccolo e la sua densità abitativa altissima (appena 40 km di lunghezza per oltre 2 milioni di persone)  dovrebbe lasciar intendere l’esatto opposto dell’irrealismo, dal momento che con i raid continui e senza sosta la possibilità di generare vittime in un numero così elevato ovviamente è maggiore., senza contare la vile tecnica di Hamas di utilizzare la popolazione come scudo umano. Adesso che però da Israele giungono addirittura commenti sul “rapporto” delle vittime palestinesi, senza smentire minimamente le cifre comunicate dalla controparte, si può dire che la questione possa essere messa agilmente da parte, senza interpellare neanche le organizzazioni internazionali che – ad oggi – non hanno mai messo granché in dubbio il numero di morti generato a Gaza, in questo come in altri conflitti precedenti.

Il “vanto” di Tel Aviv

Ciò precisato e ormai “certificato”, resta il “vanto” di Tel Aviv sulla questione. Come riporta l’Ansa, la fonte sono alti funzionari militari israeliani che parlano in condizione di anonimato. Uno dei due si esprime così: “Non sto dicendo che non sia male che abbiamo un rapporto di due a uno”, precisa. Ovviamente lanciando una “speranza” per il futuro riguardo a un rapporto “molto più basso nella prossima fase della guerra”. Sui 5000 miliziani di Hamas, nessun dubbio: “Le cifre sono più o meno accurate”.

Alberto Celletti

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