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Istat: il Pil cala un po’ meno del previsto. Ma è recessione tecnica

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 5 mar – L’economia italiana va appena meno peggio del previsto. Almeno secondo l’Istat, che rivede, migliorandola in rialzo di 0,1 punti, la stima sul Pil italiano. Si conferma comunque la recessione tecnica.

Nel quarto trimestre del 2018 il prodotto interno lordo è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente (la stima di gennaio era -0,2%). Ma la variazione è nulla nei confronti dello stesso periodo del 2017.

Cresce la domanda interna

Rispetto al trimestre precedente – riporta l’Istituto statistico – tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,3% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dello 0,7% e dell’1,3%.

La domanda interna, al netto delle scorte, ha fornito un contibuto positivo per 0,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 punti sia i consumi delle famiglie e delle istituzioni sociali private, sia gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle pubbliche amministrazioni.

Per contro, continua l’Istat, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente sottraendo 0,4 punti percentuali alla variazione del Pil. L’apporto della domanda estera netta è risultato pari a +0,2 punti percentuali.

Si registrano poi andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto dell’agricoltura e dell’industria, diminuiti rispettivamente dell’1,1% e dello 0,5%, mentre il valore aggiunto dei servizi è cresciuto dello 0,1%.

Unione consumatori: “Non c’è da stare allegri”

L’Unc accoglie con favore la revisione al rialzo del Pil ma – ammonisce – “non c’è da stare allegri”. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, “anche se poteva andare peggio ed essere confermata la stima precedente a -0,2%, la crescita stimata per il 2019 dal governo resta difficile da raggiungere. Insomma, i due miliardi accantonati dal governo per il possibile peggioramento del ciclo economico difficilmente potranno bastare“.
“Prima il governo ammette il problema e cambia rotta, rilanciando consumi e investimenti, più ridurremo il rischio di una stangata a fine anno”, conclude Dona.

Bagnai: “Italia non aumenterà tasse ma deficit”

L’Italia non aumenterà le tasse ma il deficit per fronteggiare la congiuntura debole. Lo assicura il presidente della commissione Finanze del Senato, il leghista Alberto Bagnai, che non teme ripercussioni da parte della Commissione Ue.

L’Italia farà una politica ancora più espansiva e quindi più deficit“, se il quadro economico mondiale continuerà a peggiorare, ma “non è detto che la Commissione europea andrebbe a una infrazione” nei confronti dell’Italia, ha detto Bagnai intervenuto a Circo Massimo su Radio Capital.

Ieri il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha assicurato ancora una volta che il governo non varerà alcuna manovra correttiva sui conti pubblici che porti a un aumento delle tasse.

I soldi da qualche parte vanno trovati, però. Staremo a vedere.

Adolfo Spezzaferro

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1 commento

Raffo 5 Marzo 2019 - 10:57

Qualcuno crede ancora a quel carrozzone fatto di pseudo intellettuali insipienti e cattocomunisti impreparati dell’Istat………. stranamente con la sinistra al potere crescevano pure le primule sul gelo invernale………… vogliamo ricordare le perle di saggezza proferite da questa marziana istituzione dall’euro in poi, passando per l’gnobile governo Monti sino al codardo gentilone ,servo dell’ europa e della arroganza francese……….che penoso schifo legalizzato……… ovviamente Francia e Germania hanno un altro passo ed un altro rispetto per i loro popoli……..

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