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Laura Boldrini non si dà pace: ora vuole una legge per sciogliere CasaPound

by Lorenzo Zuppini
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Roma, 13 nov – Che una delle principali ossessioni di Laura Boldrini fosse CasaPound è cosa ormai risaputa. Ora l’ex presidente della Camera è tornata alla carica e chiede di chiudere per legge Cpi e Forza Nuova, che a suo dire sono formazioni politiche incostituzionali. E affinché in Parlamento venga presa sul serio, la Boldrini ha elaborato una proposta di legge che consiste in cinque articoli.
Quello che all’ex terza carica dello Stato non va giù, a suo dire, è la libertà di diffondere ideali “xenofobi, fascisti e razzisti”, anche se in realtà è più realistico affermare che alla Boldrini e ai firmatari della sua proposta di legge interessi riesumare l’ormai sepolta proposta di Emanuele Fiano, che voleva mettere a tacere qualunque voce fuori dal coro. Alla faccia della tanto decantata democrazia che questi personaggi buonisti vanno promuovendo.
Il primo firmatario della proposta di legge è il deputato di Liberi e Uguali Luca Pastorino, che nella relazione di presentazione alla Camera ha dichiarato che il provvedimento “è finalizzato a un immediato intervento, che semplifichi e giurisdizionalizzi la procedura di sospensione dell’attività e dello scioglimento di movimenti, associazioni o partiti politici, più o meno organizzati, di matrice fascista e antidemocratica che inneggiano all’odio e alla discriminazione razziale, etnica e religiosa”.
Di fronte a cotanti deliri non si è fatta attendere la risposta di Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound Italia. “Ci sentiamo chiamati in causa e ne siamo onorati. Perché la Boldrini, così come tutta la sinistra, non ha più argomenti. Non parlano di lavoro, hanno precarizzato le persone e oggi per non parlare più delle loro colpe, delle loro responsabilità, devono agitare lo straccio rosso dell’antifascismo che non serve a niente. Perché gli italiani se ne fregano dell’antifascismo, vorrebbero avere il lavoro e la possibilità di mettere su famiglia. La Boldrini si è scordata di tutto questo perché per anni ha parlato solo di ius soli, e oggi in campagna elettorale parla di lavoro e di antifascismo. Quindi non le dobbiamo credere e rispediamo al mittente le accuse. CasaPound non può essere sciolta con un decreto legge”.
Anna Pedri
 
 
 

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2 comments

Raffo 13 Novembre 2018 - 12:19

Vada in Africa dai suoi amici negroidi……… Questa comunistoide parziale, inadeguata e sparaballe la smetta di essere razzista e xenofoba contro i patrioti italiani……..senza dignità ………. Le idee si combattono con altre idee…….non con una codarda e vigliacca chiusura dei movimenti sovranisti,patriottici e coraggiosi……..la libertà di pensiero non si uccide……… Onore a CP.

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Tony 13 Novembre 2018 - 7:44

…di matrice comunista, chissà perché, no…..

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