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Lega e M5S ai ferri corti. Pd: “Conte salga al colle”. Berlusconi: “Al voto”

by Eugenio Palazzini
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Roma, 7 ago – Al governo tira un’aria che manca l’aria e i nervi risultano sempre più tesi. Dopo la mozione M5S sulla Tav bocciata al Senato, i pentastellati si ritrovano completamente isolati. Tutti i partiti si sono schierati per il “sì” alla prosecuzione dei lavori della Torino-Lione, votando compatti a favore delle quattro mozioni presentate da Forza Italia, Più Europa, Fdi e Pd. La stessa Lega ha optato per appoggiare anche la mozione del Partito Democratico, con il M5S che adesso grida all’inciucio.

Le reazioni

Dapprima il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, in un’intervista al Corriere della Sera aveva attaccato duramente Matteo Salvini definendolo “un nano sulle spalle di giganti”, con la risposta del leader leghista sconsolata: “Gli attacchi quotidiani dei 5Stelle mi dispiacciono. Come si fa a lavorare così???”. Dopo il voto al Senato sono arrivate però le reazioni infuocate.

Nicola Zingaretti, ha invitato il premier Giuseppe Conte a “salire al Colle”: “La seduta del Senato – ha scritto il segretario del Pd – ha dimostrato in maniera assolutamente evidente che il Governo non ha più una maggioranza. La Tav non è solo una fondamentale infrastruttura utile allo sviluppo del Paese. Ma è anche figlia di accordi e trattati internazionali. Un governo non può non avere una sua maggioranza in politica estera e questo governo non ce l’ha. Il Presidente Conte si rechi immediatamente al Quirinale dal Presidente Mattarella per riferire della situazione di crisi che si è creata. L’Italia ha bisogno di lavoro, sviluppo, investimenti e ha bisogno di un governo che si dedichi a questo e non ai giochi estivi di Salvini e Di Maio contro gli italiani”.

Silvio Berlusconi, in una nota, ha chiesto esplicitamente le elezioni anticipate: “A soffrire le conseguenze dell’azione deludente di Governo guidato dai Cinquestelle e fortemente condizionato dai programmi dei Cinquestelle sono stati gli italiani, che oggi vivono in un Paese dove nulla più funziona. Interrompere questa esperienza fallimentare è dunque un gesto di responsabilità da parte di Matteo Salvini nei confronti degli italiani”. Il presidente di Forza Italia ha poi evocato ancora una volta un’alleanza elettorale con la Lega: “Questo Parlamento non è in condizioni di esprimere maggioranze diverse che siano anche rispettose dell’esito di tutte le prove elettorali intermedie, che hanno consegnato la vittoria al centro-destra”.

Pd spaccato

Nonostante tutto però le opposizioni non sembrano stare meglio del governo in carica. Prova ne è la reazione di Luigi Zanda, senatore del Pd: “Sono a favore della Tav, ma ho votato per disciplina del gruppo, perché politicamente sarebbe stato molto più utile uscire dall’Aula”. Secondo Zanda “uscire poteva aiutare a fare emergere con più forza l’incompatibilità ormai conclamata tra Lega e M5S, c’erano ministri della Lega da una parte e M5S dall’altra. Ma sarebbe stato utile uscire dall’Aula anche per noi perché non mi è piaciuto vedere il voto Pd accostato a Lega, Fi e Fdi”. Parole che evidenziano una spaccatura interna al Partito Democratico.

Eugenio Palazzini

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