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Legge elettorale, Pd e Italia Viva ai ferri corti. Fiano: “Renzi ha rotto il patto”

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 24 lug – La maggioranza giallofucsia è spaccata sulla legge elettorale: Italia Viva ha votato insieme con l’opposizione per il rinvio della riforma in chiave proporzionale. E volano stracci con i dem, visto che a marzo scorso la piccola formazione di Matteo Renzi aveva dato l’ok al testo di riforma del dispositivo elettorale. A sentire il relatore dem del testo Brescia Emanuele Fiano il governo non rischia e ancora tutto si può sistemare, ma lo strappo con i renziani c’è e si sente.

L’avvertimento di Fiano: “Ora che Iv rotto patto, discuteremo con tutti”

“Si era deciso di lavorare a una nuova legge elettorale partendo da un accordo di maggioranza prima di tutto. Ora che Italia Viva ha rotto il patto, discuteremo in Parlamento con tutti“, avverte Fiano. “Direi che la situazione politica su questo punto presenta ora per il Pd un maggiore grado di libertà. D’altra parte, ogni partito chiede che il coinvolgimento sulla legge elettorale sia il più ampio possibile e, dunque, verificheremo la possibilità di nuove convergenze” spiega Fiano, in un’intervista a Repubblica.it.

“Il 28 luglio chiederemo di nuovo la calendarizzazione rapida”

E il Pd non molla. “Il 28 luglio, alla conferenza dei capigruppo, il nostro presidente Delrio chiederà nuovamente una cosa che, peraltro, Italia Viva aveva già accettato: la calendarizzazione rapida della legge elettorale”, annuncia il relatore dem, che rincara la dose: “Ripeto: chiederà una cosa già accettata dalla Conferenza dei capigruppo e quindi da tutta la maggioranza che aveva stabilito senza che nessuno si opponesse la data del 27 luglio per avviare la discussione in Aula”. E a chi gli fa presente che vista la situazione del Paese, con la grave crisi economica, e la scadenza di ottobre per presentare il piano di riforme alla Ue e avere i soldi del Recovery fund, Fiano ribatte che “qui non c’è nessuna accelerazione. Semmai la necessità di recuperare un ritardo rispetto alla tabella di marcia decisa da tutta la maggioranza a gennaio, e confermata quando abbiamo condiviso il programma di luglio”, puntualizza.

Iv: “Missione compiuta: finalmente anche il Pd ha capito che si decide insieme”

Di tutt’altro avviso i renziani. “Missione compiuta: finalmente anche il Pd ha capito che le regole del gioco si scrivono insieme“, esulta il deputato di Iv Marco Di Maio, capogruppo in Commissione Affari costituzionali, dopo il rinvio della riforma. “E’ ciò che chiediamo da settimane e per questo ci siamo opposti a una incomprensibile (e non concordata) forzatura sui tempi. Priorità ai posti di lavoro e non ai posti in Parlamento“.

Renzi rischia di essere isolato (e tagliato fuori dal Parlamento)

Il punto è che Renzi, sondaggi alla mano, non vuole dare l’ok a una legge elettorale (il cosiddetto Brescellum: proporzionale con soglia di sbarramento al 5%) che molto probabilmente alle prossime elezioni lo vedrebbe fuori dal Parlamento. Ma il problema per l’ex segretario Pd resta: le parole di Fiano di apertura a tutte le forze politiche significano che i grandi partiti potrebbero mettersi d’accordo per fare una legge elettorale che tagli fuori tutti i piccoli partiti, compresa Iv che – stando ai sondaggi – viaggia su percentuali davvero basse. A questo si aggiunga che Berlusconi ha appena detto “no grazie” all’alleanza di centro con Renzi, proprio perché i numeri parlano chiaro, ed ecco che il “Machiavelli de’ noantri” a questo giro non sta messo benissimo.

Adolfo Spezzaferro

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