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Legge elettorale, c’è anche il Piemonte. Salvini: “Referendum in primavera”

by Adolfo Spezzaferro
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Torino, 27 set – Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato il provvedimento per chiedere il referendum abrogativo della quota proporzionale prevista nella legge elettorale. E’ stata quindi raggiunta la soglia delle cinque Regioni necessarie per ottenere la consultazione popolare. Il via libera è arrivato ieri sera, dopo tre giorni di sedute fino a tarda serata. A favore del documento della Lega ha votato tutto il centrodestra, inclusa Forza Italia. Centrosinistra e Movimento 5 Stelle al momento del voto hanno lasciato l’aula.

Salvini: “A primavera avremo un referendum, potranno votare 60 milioni di italiani”

“Mi è arrivato un messaggio dal presidente della Regione Piemonte, è ufficiale: la primavera prossima avremo un referendum sul maggioritario, finalmente potranno votare 60 milioni di italiani, chi vince governa, chi perde non rompe le palle“. Così Matteo Salvini ha commentato la notizia dal palco della festa della Lega a Genova. “State tranquilli proveranno a fermare anche questo referendum, ma raccoglieremo milioni di firme“, ha detto il leader della Lega. L’obiettivo, ha ribadito l’ex ministro dell’Interno, è tornare al voto con una legge elettorale nuova, perché “questo governo è figlio del tradimento e della vergogna, alla faccia del popolo italiano“. Salvini ha chiuso il comizio alla Zena Fest, la festa del partito del Carroccio a Genova, lanciando merendine dal palco verso i militanti. Chiaro il riferimento ironico alla proposta del governo di mettere la tassa sulle merendine. La folla grida “Matteo, Matteo” e “C’è un solo capitano”. Salvini, con al fianco il sindaco di Genova Marco Bucci, ha intonato la celebre canzone genovese “Ma se ghe penso”.

Per il via libera al quesito, che propone l’abrogazione della parte proporzionale del Rosatellum bis, il dispositivo elettorale attualmente in vigore, dovevano votare – entro il 30 settembre – almeno cinque Consigli regionali, ed era previsto che ci fosse anche quello della Liguria che, in realtà, ancora non ha votato. A tal proposito è fissata una seduta ad oltranza domani. Con l’adesione della Liguria (che si può dare per certa) la soglia è raggiunta.

Adolfo Spezzaferro

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