Roma, 6 nov – Torna il lockdown nelle regioni cosiddette rosse, ossia con il più alto rischio da coronavirus, e tornano pure le multe. Ma ce n’è per tutti, anche chi viola il coprifuoco, che scatta sull’intero territorio dalle 22 in poi, si becca una salata sanzione. Ma vediamo nel dettaglio che cosa si rischia – carcere compreso – a non rispettare le nuove restrizioni in vigore da oggi fino al 3 dicembre, contenute nell’ennesimo Dpcm di Giuseppe Conte, quello che spacca l’Italia in tre – zone rosse, arancioni e gialle (ex verdi, perché “la pandemia corre ovunque”, come ha detto il premier).
Fino a 560 euro di multa per chi esce senza motivo, carcere per chi viola la quarantena
Allora, chi non avrà un valido motivo per circolare con il lockdown o dopo il coprifuoco (“comprovate esigenze” di lavoro, salute o urgenza), se pizzicato potrà beccarsi una sanzione da 280 euro, che arriva a 560 in caso di recidiva. Ma attenzione, per chi viola la quarantena in caso sia positivo al coronavirus è prevista invece la denuncia penale con l’arresto da tre a 18 mesi, a cui si aggiunge una multa che può andare da 500 a 5mila euro. Come è noto, per potersi spostare sarà necessaria l’autocerficazione, scaricabile dal sito del ministero dell’Interno, dove va indicata la “comprovata esigenza” per cui si esce di casa.
Multe e chiusura per i commercianti che violano le regole anti-contagio
Multe anche per i commercianti. Infatti se nelle zone rosse negozi, bar e ristoranti dovranno rimanere chiusi, nelle zone gialle e in quelle arancioni potranno continuare a lavorare ma con delle regole precise. Chiusura alle 18, numero limitato di clienti all’interno, massimo quattro persone sedute al tavolo e obbligo di mascherina tranne quando si beve e si mangia. In caso di violazione delle norme le multe vanno da 280 euro a 560. I ristoratori rischiano anche la chiusura fino a cinque giorni. A quanto pare invece – salvo ordinanze del Viminale a integrazione/chiarimento del decreto di Conte – non sono previste sanzioni per la violazione delle raccomandazioni contenute nel Dpcm. Tra queste l’invito ad uscire il meno possibile da casa anche dove – come nelle zone gialle -è ancora possibile attraversare i confini del proprio comune e andare da una regione all’altra.
Adolfo Spezzaferro
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