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A luglio chiude il Cara di Mineo. Quando rimpatriamo i 500 mila irregolari?

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 12 giu – Entro metà luglio chiuderà il Cara di Mineo, il più grande centro di accoglienza per richiedenti asilo d’Europa. Ad annunciarlo è il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Nel centro attualmente ci sono ancora 152 immigrati. Il primo giugno 2018, quando il leader della Lega aveva giurato da ministro dell’Interno, gli immigrati presenti nella struttura erano 2.526. Il picco è stato registrato il 7 luglio 2014 con 4.173 ospiti. “Dalle parole ai fatti – afferma Salvini – . Grazie ai porti chiusi abbiamo svuotato i grandi centri come Cona e Bagnoli in Veneto e Castelnuovo di Porto a Roma. Ora è il turno di Mineo: è una buona notizia per chi, per anni, ha vissuto in zona subendo criminalità e disagi. Un pensiero particolare ai familiari e agli amici di Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, brutalmente uccisi nel 2015 da un delinquente immigrato che viveva nel Cara. Ai loro cari il nostro pensiero e il nostro abbraccio: non ci siamo dimenticati”.

Il problema rimpatri

Nell’ex residence degli Aranci, in provincia di Catania, originariamente destinato a ospitare i militari statunitensi poi trasformato in Centro di accoglienza per richiedenti asilo ci sono ancora 152 persone. A quanto pare, i rimpatri proseguono secondo il calendario prestabilito. Ma non basta. A sottolinearlo è anche il vicepremier Luigi Di Maio, che da tempo incalza il suo collega sul fronte dei rimpatri degli immigrati irregolari. “Parliamo di centinaia di migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500 mila irregolari in Italia“, spiega Di Maio. In questa ottica la chiusura del Cara di Mineo paradossalmente non è una buona notizia: dove vanno a finire gli irregolari che si trovano ancora lì? Dove sono tutti quelli che per quel centro di accoglienza sono transitati negli ultimi anni? A che serve quindi chiudere i Cara così come chiudere i porti, se poi i clandestini continuano a sbarcare e gli irregolare sul nostro territorio non vengono rimpatriati? Al di là dei proclami, quello che serve è mettersi di buona lena a rimandare a casa tutti coloro che non hanno diritto a stare in Italia. E questo – come sottolinea Di Maio – è compito del Viminale.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

Angelo 12 Giugno 2019 - 11:45

La risposta, egregio dott. Spezzaferro, è molto semplice: non verranno mai rimpatriati perchè è materialmente impossibile farlo. E se anche ci fosse un’idea sul metodo, non ci sarebbero risorse per la sua attuazione.
A chi sogna gigantesche operazioni di rastrellamento casa per casa, suggerirei di cambiare fornitore di sostanze psicotrope. Oppure di rassegnarsi ad accettare che l’italiota medio è allergico alle misure autoritarie. Questione di storia, scarso senso nazionalistico e, azzardo a dire, di DNA.
Il valore aggiunto di un articolo di opinione sarebbe anche di suggerire soluzioni concrete, oltre che ripetere concetti semplicistici come “mettersi di buona lena a rimandare a casa”.
Quale lena? Quale casa? Con quali mezzi? Aspettiamo fiduciosi il seguito di questo articolo.

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Milka 13 Giugno 2019 - 1:39

e allora comunistello del cxxo…. che ne arrivino a milioni di milioni e quando ti invaderanno l’orticello e sinciappettano tua figlia statti zitto. e vota boldrini.

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Angelo 13 Giugno 2019 - 6:11

Comunistello proprio no, visto che voto a dx da 35 anni (ultimamente anche CasaPound).
Ma il realismo deve sempre accompagnare l’azione politica, se si vuole uscire dallo zerovirgola elettorale.
Tu, oltre che insultare, sei capace di proporre qualche idea CONCRETA di come rintracciare e espellere 500000 clandestini?

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