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“Ma quale TeleMeloni, la Rai è occupata dalla sinistra”: il premier costretto a dire ovvietà

by Stelio Fergola
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TeleMeloni

Roma, 27 mag – Quando Giorgia Meloni ha ragione ha ragione, c’è poco da girarci intorno. Anche se il premier è costretto a dire un’ovvietà gigante quanto un mappamondo a grandezza naturale, chiaramente. Ma i deliri della sinistra sulla “Rai occupata militarmente”, i ridicoli scioperi a cui peraltro non aderisce per la prima volta neanche il 100% del personale, i demenziali allarmi di Elly Schlein e soci, meritano una risposta. Per quanto scontata e ovvia essa possa essere.

La TeleMeloni inventata

Il presidente del Consiglio è costretto a insistere sul tema, come riporta il Giornale, anche per ragioni elettorali. Chiaro e semplice che gli slogan da ambo le parti si moltiplichino in attesa del voto europeo di giugno e che le repliche possano essere più “pungenti”.  Che la Rai sia occupata dalla sinistra da decenni è cosa nota, per il cittadino medio, distratto dai propri affari quotidiani, magari lo è un po meno. E allora il capo del Governo, ospite della trasmissione Giù la maschera, risponde alle polemiche degli ultimi tempi così: “A sinistra hanno occupato manu militari una azienda come la Rai, noi siamo per un sistema più plurale, un sistema che rappresenti tutti e appartenga ai cittadini”.

E su un’eventuale riforma aggiunge: “Non credo che sia una competenza che spetti al Governo, differentemente da quello che hanno fatto altri. Credo che semmai sia una competenza che spetti al Parlamento”. Inoltre la Rai “la immagino come un’azienda più plurale di quanto non lo sia stata in passato”. Poi attacca ancora la sinistra: “Il problema non è ‘vogliamo una Rai indipendente’, ma vogliamo una ‘Rai dipendente con la sinistra al governo e indipendente quando la sinistra è all’opposizione’“.

Un delirio francamente insopportabile

La TeleMeloni è così TeleMeloni che non calcola minimamente – o comunque relega in palese secondo piano – una mostra come quella inaugurata su Giovanni Gentile, un fatto non esattamente “secondario” nella comunicazione pubblica. È impossibile dare torto al premier viste le circostanze imbarazzanti. Semmai ci sarebbe da criticare nel centrodestra il totale immobilismo sulla questione, il che ci fa quasi esclamare: “Magari ci fosse davvero una TeleMeloni”. Perché a sinistra sulla questione non si sono mai fatti scrupoli di alcun genere. Salvo poi piangere quando le cose non vanno come prevedono alla sede del Nazareno.

Stelio Fergola

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