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Una manovra lacrime e sangue per scongiurare l'aumento dell'Iva

by Salvatore Recupero
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Roma, 8 apr – La Cgia spegne gli entusiasmi di chi si appresta a governare. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi degli artigiani di Mestre, infatti, “il nuovo Governo dovrà predisporre entro la fine di quest’anno una manovra di bilancio da almeno 18,5 miliardi di euro per evitare l’aumento dell’Iva, per correggere i nostri conti pubblici e per far fronte a uscite già impegnate”. In quest’analisi si rileva che “bisognerà recuperare 12,4 miliardi per sterilizzare l’aumento dell’Iva, che diversamente scatterà dal primo gennaio 2019, altri 3,5 miliardi che l’Unione europea ci sta per chiedere, al fine di perseguire il pareggio di bilancio come previsto dal cosiddetto “Six pack” e, infine, ulteriori 2,6 miliardi per “coprire” una serie di spese non differibili”.
Nel caso non si dovessero trovare 12,4 miliardi di euro, dal primo gennaio 2019 l’aliquota Iva, attualmente al 10%, salirebbe all’11,5%, mentre quella attuale del 22% schizzerebbe addirittura al 24,2%. Si tratterebbe di un colpo mortale per la nostra economia. Per comprendere lo studio della Cgia è necessario fare un passo indietro. Nell’ottobre del 2011, il parlamento europeo approva un pacchetto di sei provvedimenti legislativi (Six pack) per la riforma della governance economica dell’Ue. Le misure rafforzano le regole del Patto di stabilità e di crescita, con un focus sul contenimento del debito oltre al controllo del deficit. Si introducono nuovi meccanismi per ridurre gli squilibri e sono fissati standard comuni per sistemi contabili, statistiche e procedure di bilancio. Questo patto ha legato le mani ad ogni governo dell’Eurozona. Le politiche di spesa pubblica sono vincolate al rispetto di rigidissimi vincoli di bilancio. La violazione di questi ultimi comporta automaticamente un rincaro della pressione fiscale che si traduce in un aumento delle aliquote Iva e le accise sul carburante. In pratica abbiamo dato al boia la corda per impiccarci. A cosa serve, dunque, un nuovo premier se chi lo ha preceduto lo obbliga a perseguire una folle politica di austerity? Praticamente, a nulla. A meno che non si tratti di un “utilissimo governo tecnico”.
Salvatore Recupero

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1 commento

Raffo 8 Aprile 2018 - 7:59

Le scelte del passato sono state un suicidio, sotto l’egida di piddini, ignobili tecnici,cattocomunisti e presunta destra……
Manovra lacrime e sangue ……. ???….non riesco a capire la vostra linea,spendiamo 12 miliardi all’anno per migranti e feccia varia,emilia e toscana spendono decine di milioni di euro per dare soldi,casa,riscaldamento e vettovaglie varie a feccia slava,africana e islamica………in Italia mancano i soldi o si vogliono uccidere gli italiani??? Auguri Italia.

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